Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Il Milan è dei cinesi, ok di Berlusconi. Cento milioni per il mercato. Ibra nel mirino, Emery o Pellegrini in panchina. Corvino più viola

Il Milan è dei cinesi, ok di Berlusconi. Cento milioni per il mercato. Ibra nel mirino, Emery o Pellegrini in panchina. Corvino più viola
venerdì 13 maggio 2016, 00:002016
di Enzo Bucchioni

Come l'uomo del monte, anche Berlusconi ha detto sì. Le voci sempre più insistenti che arrivano dal Pianeta Rossonero raccontano di un Cavaliere ormai convinto a vendere alla cordata cinese di Mr Galatioto, advisor statunitense.

Berlusconi si è arreso, ha capito che per salvare e rilanciare il suo Milan non ci sono altre strade. Anche i suoi ultimi tentativi per far rimanere la società in mani italiane (una cordata con Squinzi) sono fallite, la Fininvest non è in grado di garantire neppure una gestione di basso profilo. Tenere la società in queste condizioni sarebbe solo una lenta, inesorabile agonia con inevitabili contestazioni da parte dei tifosi. "Dobbiamo vendere" insistevano da tempo i figli Marina e Piersilvio. Ora sono tutti convinti.

Prima di ufficializzare una decisione già presa, però è probabile che Berlusconi aspetti ancora qualche settimana, per ovvie ragioni politiche vuol far passare le elezioni previste in diverse città (anche Milano) e soprattutto la finale di coppa Italia.

Il suo sogno è chiudere con un trofeo in mano, sarebbe il numero 29 di una storia straordinaria, durata trent'anni. Se il Milan dovesse battere la Juve la sera del 21 maggio, Berlusconi annuncerebbe seduta stante la cessione, sarebbe una sorta di apoteosi e la resa sarebbe assolutamente giustificata e applaudita. Chiudere da vincitore è il sogno di tutti, il Dio del calcio potrebbe anche accontentare il Berlusca piombato trent'anni fa in elicottero sul pianeta football.

Comunque vada, Berlusconi uscirà a testa alta. Dirà che la decisione di cedere a questi facoltosi cinesi pronti a rifare una grande squadra, è l'ultimo gesto d'amore verso il Milan. E in fondo è così.

La vendita sarebbe stata fissata a 550 milioni più, sempre a carico dei cinesi, i circa trecento milioni di perdite attualmente in bilancio. Una uscita onorevole anche dal punto di vista economico visto che secondo stime attendibili, i trenta anni di Milan sono costati a Berlusconi circa un miliardo di euro. Ma non è tutto. Berlusconi dovrebbe rimanere presidente onorario. Inoltre sarà costruito il nuovo stadio in un comune dell'hinterland milanese per il quale sarebbe già pronto il nome: Berlusconi Arena.

Ma dopo questo esborso enorme i cinesi investiranno subito anche sul mercato?

La risposta è sì, ci sarebbero circa 100 milioni già destinati a rifare la squadra. Per il momento dovrebbe restare Galliani nel team tecnico anche per ragioni di bilancio. Liquidare l'amministratore delegato costerebbe una cinquantina di milioni e allora meglio puntare su Ibrahimovic e rimandare al futuro l'esborso per Galliani. Sarebbe proprio Ibra l'uomo scelto per infiammare i tifosi, ma non solo. Per la gestione tecnica si parla di un allenatore esperto e vincente. I profili italiani a disposizione non piacciono, bocciato anche Montella che ha fallito con la Samp. Ecco allora in pole Emery del Siviglia e Pellegrini che si libera dal City. Non è escluso un coinvolgimento nella gestione tecnica come consigliere anche di Marcello Lippi e del figlio Davide che in Cina hanno lavorato per il Ghuanzou. Uno dei più importanti investitori sul Milan sarebbe proprio il proprietario della squadra cinese. Ma sui nomi resta un assoluto riserbo. Dietro l'investimento ci sarebbe il governo che ha voglia di calcio, punta a creare una grande nazionale e un famoso brand internazionale come il Milan in mani cinesi può aiutare tutto il movimento a crescere.

Non ha problemi, invece, la Juventus che sta facendo cose straordinarie sotto l'aspetto tecnico, ma anche economico. I conti vanno bene, la campagna acquisti è iniziata da tempo e la Juve ha già portato a casa giovani di grande futuro come Mandragora, Caprari, Ganz, è fatta anche per il brasiliano Matheus Pereira, 18 anni, un grande talento, che andranno a completare lo zoccolo duro di una squadra già piena di gioventù e di esperienza. Naturalmente arriveranno anche campioni già affermati per puntare alla Champions e qui i nomi nel mirino sono sempre i soliti in attesa di stringere le trattative. Da Isco a Goetze, Mkhitarian o Oscar, il sogno James del Real, tutti gli obiettivi sono aperti. Per Benatia è questione di firme. Più difficile, quasi impossibile, invece Cavani. Gli investimenti comunque ci saranno e importanti. Ma resterà davvero anche Pogba?

A questo interrogativo Marotta ha sempre risposto sì e pure il ragazzo ha sempre lanciato messaggi chiari: voglio restare. Agnelli, però, durante la conferenza stampa per i rinnovi di Barzagli e Buffon, ha pronunciato una frase sibillina e da interpretare. .

Tradotto vuol dire che se arrivasse una offerta irrinunciabile (100-120 milioni) la Juve non potrebbe dire no con la certezza, comunque, di riuscire a rinforzare la squadra in virtù degli obiettivi già programmati e a portata di mano. Ragionamento giusto, del resto dopo l'addio di Pirlo, Tevez e Vidal la Juve s'è riscoperta più forte. Dopo queste parole il giallo Pogba tornerà a infiammare l'estate.

Nel frattempo Lotito ha scelto Sampaoli per la panchina della Lazio, più pronto di Inzaghi e più bravo di Prandelli. L'ex ct cileno ha chiesto il suo pupillo Mati Fernandez, la Fiorentina non ha problemi. Si può fare. Sempre per quanto riguarda i viola, salgono le azioni di Corvino nel toto direttore sportivo. Pradè ha fatto bene, ma dopo quattro anni Ddv vuole una scossa e Corvino a Firenze è di casa, saprebbe cosa fare da subito. I Della Valle sono in partenza per un lungo viaggio d'affari in Cina, il discorso sarà ripreso a fine mese quando (guarda caso) Corvino si sarà liberato dal Bologna. Con Pradè potrebbe anche esserci uno scambio di città, l'ex ds della Roma piace molto a Fenucci. Ma non solo.

Il Napoli invece lavora sottotraccia. In attesa dell'incontro decisivo fra De Laurentiis e Sarri, Giuntoli si muove seguendo le indicazioni del tecnico, segno che il presidente ha deciso di accontentare l'allenatore toscano con i due milioni di ingaggio che chiede e un contratto nuovo. Tonelli, centrale dell'Empoli, inseguito da molti, dovrebbe essere il primo colpo. Sarri vuole anche Vecino, ma la Fiorentina alza il tiro: oggi il centrocampista vale come minimo venti milioni. Vedere cammello....