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Juve brivido, riecco Messi. Howedes, c’è l’accordo. Aspettando Strootman e Pereira. Spettacolo Sarri contro Guardiola, ma serve Reina. Ci sono o non ci sono le coperture finanziarie del Milan: un falso problema

Juve brivido, riecco Messi. Howedes, c’è l’accordo. Aspettando Strootman e Pereira. Spettacolo Sarri contro Guardiola, ma serve Reina. Ci sono o non ci sono le coperture finanziarie del Milan: un falso problema
© foto di Federico De Luca
venerdì 25 agosto 2017, 00:002017
di Enzo Bucchioni

Corsi e ricorsi storici, direbbe Vico, uno che non ha mai giocato a calcio. Dal sorteggio di Montecarlo riecco Messi, riecco il Barcellona. Dopo la finale del 2015 a Berlino vinta dagli spagnoli, la rivincita della Juve, straordinaria nei quarti di finale della primavera scorsa, ecco una sorta di bella.
Juve e Barcellona assieme in un girone (le altre Sporting e Panathinaikos) non difficilissimo, ma comunque affascinante e complicato. Non voglio tornare su discorsi già fatti, ma a maggior ragione l’ultima settimana di mercato dovrebbe convincere Marotta a fare qualcosa di più e di meglio. E’ evidente che in mezzo alla difesa della Juve manchi un uomo di esperienza internazionale perdurando l’eclissi di Benatia. I nomi che circolano sono sempre i soliti, da Garay del Valencia a De Vrij della Lazio, si è aggiunto nelle ultime ore Howedes, ventinovenne centrale dello Schalke 04. La Juve ha l’accordo con il giocatore. Vediamo ora cosa riuscirà a fare Marotta per convincere i tedeschi, non è facile quando gli altri sanno che devi fare il colpo quasi necessariamente. E non è facile neppure chiudere l’operazione Strootman. Ufficialmente tutto tace, ma le diplomazie lavorano e la proposta Cuadrado con conguaglio non dispiace alla Roma. Per l’attacco giallorosso, però, affascina anche Schick, diverso da Cuadrado, ma ritenuto da Monchi un grande prospetto. Come dargli torto?
L’impressione è che fino a quando non sarà chiarita la vicenda Schick (vuole l’Inter), la Roma non si siederà per parlare di Cuadrado. La Juve però, dopo aver deciso di lasciare Spinazzola a Bergamo per non mettere in discussione i rapporti con l’Atalanta, cerca anche un esterno sinistro. L’obiettivo è Ricardo Pereyra del Porto, clausola rescissoria da 25 milioni. Forze fresche e giocatore molto interessante che consentirebbe di liberare Asamoah che vuole fortemente il Galatasaray che gli offre un posto da titolare e un ingaggio più alto di quello della Juve. Vediamo se i bianconeri chiuderanno con il botto o meno, i soldi per fare un colpaccio ci sarebbero, comunque per me resta un mercato al di sotto delle possibilità economiche e delle ambizioni (se ci sono) livello europeo. Per l’Italia questa Juve potrebbe bastare (molto dipenderà dalle motivazioni), ma per la Champions oggi come oggi la vedo dura.
Dura anche per il Napoli battere il City di Guardiola, ma questa è una sfida straordinariamente affascinante fra i due profeti del calcio spettacolo. Che bello il faccia a faccia fra il giovane inventore del Tiki Taka che ha vinto tutto e di più e il vecchio maestro di provincia che non ha ancora vinto niente ma oggi come oggi è il Numero Uno dei guru calcistici. Il Napoli per me è più equilibrato, ci sarà da divertirsi, a un patto però: deve rimanere Reina. La proposta del Paris Saint Germain (3,5 milioni a stagione per tre anni) è in decente per un portiere di 36 anni, ma il Napoli non può e non deve lasciare andar via un giocatore così importante. Abbiamo già detto che questo Napoli non ha il miglior organico del mondo, ma esprime un grande gioco proprio perché questo gruppo lavora da tre anni assieme. E’ un tutt’uno. E Reina è il regista della difesa in campo, un uomo di grande carisma nello spogliatoio. De Laurentiis doveva risolvere prima la vicenda, non ci si può fidare di un anno di contratto.

In teoria Reina è blindato, senza l’ok del Napoli non va da nessuno parte, ma nell’anno cruciale ci si può permettere di tenere un portiere scontento con il contratto in scadenza? La risposta è no, decisamente. So che i due non si amano, ma un punto di incontro è necessario trovarlo. Oggi, fra l’altro, anche volendo, a sette giorni dalla fine del mercato diventa complicato anche individuare un possibile successore. Una vicenda complicata che non può e non deve incidere sullo straordinario lavoro fatto da Sarri e da questi ragazzi che hanno incantato anche martedì a Nizza. E’ chiaro che l’offerta del Psg è inarrivabile, ma un compromesso è obbligatorio.
A proposito di soldi, tiene sempre banco un discorso che circola da almeno tre mesi nelle stanze del mercato e un po’ dappertutto nel calco. Non se lo è chiesto legittimamente soltanto Ilaria D’Amico se il Milan ha le coperture finanziarie, se lo chiedono un po’ tutti. Il problema non sono le fideiussioni per Biglia e Bonucci, lo prevede la camera di compensazione della Lega Calcio o le spese fatte che si aggirano attorno ai 200 milioni. Questi sono semplicemente programmi calcistico-economici, fasi di passaggio, che fanno parte di un piano di lavoro che parte dai 400 milioni chiesti in prestito al fondo Elliott. Se ci saranno le coperture ce lo dovremo chiedere nell’ottobre del 2018 quando i cinesi al fondo dovranno restituire 400 milioni. Se n on lo faranno il fondo Elliott diventerà proprietario del Milan. Punto. In questo anno e mezzo i rossoneri fanno la squadra usando le armi e gli escamotage finanziari, compresi fideiussioni e prestiti, più o meno come fanno molte altre società anche italiane. Roma, ad esempio. Il Milan è su una giostra, deve continuare a girare sperando di andare in Champions, trovare nuovi soci e sponsor, alzare il fatturato in maniera consistente. Tutto con una scadenza: ottobre 2018. Elliott non fa sconti. Parlando di calcio, il partito dei "torna Ibra" si deve arrendere. Resta al Manchester. Dopo Kalinic mercato chiuso? Aspettiamo, il sogno del grande bomber c’è sempre. Anche se Belotti è più lontano con il Monaco intenzionato a investire parte dei soldi di Mbappè
sulla clausola del granata.
L’Inter deve chiudere per un difensore e Lisando Lopez del Benfica può essere quello giusto. Ma per ragioni di fair play finanziario, come detto volte volte, ora è il momento delle uscite, da Jovetic a Gabigol. Dopo, fari puntati sul centrocampista tecnico e fisico che Spalletti vuole per farlo giocare alle spalle di Icardi. Fra Brozovic, Joao Mario e Borja Valero (fa meglio dietro) nessuno lo ha convinto. Avanti il prossimo, cercasi simil-Nainggolan