Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Napoli, primi contatti con Mertens per il rinnovo. Situazione Pogba da monitorare. Monchi merita fiducia, Pastore ha tutto per diventare una grande mezzala ma serve tempo. Rabiot può diventare un’idea concreta per il Milan a gennaio

Napoli, primi contatti con Mertens per il rinnovo. Situazione Pogba da monitorare. Monchi merita fiducia, Pastore ha tutto per diventare una grande mezzala ma serve tempo. Rabiot può diventare un’idea concreta per il Milan a gennaioTUTTO mercato WEB
sabato 8 settembre 2018, 07:352018
di Niccolò Ceccarini

Il Napoli è al lavoro per pianificare il futuro. Giuntoli non si ferma un attimo ed è molto attivo sul fronte rinnovi. Vi ho parlato di quelli di Koulibaly e Zielinski, un’altra priorità è Mertens, che ha il contratto in scadenza nel giugno 2020. Il belga rimane un giocatore importantissimo è il Napoli vorrebbe prolungare il matrimonio con Dries magari cercando di eliminare la clausola rescissoria di 28 milioni di euro. Insomma lavori in corso. Il mercato è finito da pochissimo ma già si guarda a gennaio. Dall’Inghilterra continuano a rilanciare l’idea di un clamoroso ritorno di Pogba a Torino. Che l’avventura di Paul allo United non sia stata delle migliori è sotto gli occhi di tutti. Il centrocampista francese non ha mai raggiunto i livelli in bianconero, però da qui a parlare di un possibile trasferimento la strada da fare non manca. Però è una situazione da monitorare. A proposito di Juventus, c’è da sottolineare la scelta coerente di Marchisio. Dopo 25 anni in bianconero ha scelto di ripartire dall’estero, dallo Zenit San Pietroburgo, dove potrà togliersi altre soddisfazioni. In italia qualche tentativo c’è stato ma Marchisio per ragioni di cuore non avrebbe mai preso in considerazione altre ipotesi. Trovo eccessive le critiche a Monchi per gli acquisti fatti in estate. Kluivert, Coric, Zaniolo e N’Zonzi sono state tutte operazioni giuste. Non dimentichiamo che la Roma aveva praticamente preso Malcom. Casomai le mie perplessità sono su Olsen e Pastore, ma non per le qualità dei giocatori.

Il Flaco non si discute, basti pensare al gol magnifico segnato all’Atalanta, il problema è di natura tattica, perché un fantasista come lui fa fatica a stare nei tre di centrocampo o là davanti. E se Di Francesco continua a puntare sul 3-4-3 o 4-3-3 diventa dura. Sono convinto che Pastore possa diventare una grande mezzala, ma ci vuole tempo. Quanto a Olsen è chiaro che il paragone con Alisson è ingeneroso. Il nostro campionato è difficile e probabilmente serviranno un paio di mesi per capire se la Roma ha preso il portiere giusto oppure no. Poi c’è il capitolo Shick. Di Francesco sta provando a farlo coesistere con Dzeko ma penso che lo slovacco sia un centravanti e abbia bisogno di partire in questa posizione per esprimere il meglio di sé. Ma ora tocca anche a lui dimostrare il suo valore. Quando inizierà la Champions ci sia turnover con Dzeko e quella per lui sarà la vera prova del nove. Infine il Milan. La sessione estiva si è conclusa con l’arrivo di Bakayoko a centrocampo, ma probabilmente serve ancora qualcosa per coltivare le ambizioni Champions. E allora ecco che per gennaio una grande occasione potrebbe essere rappresentata da Rabiot, che ha il contratto in scadenza nel giugno 2019. Se in questi mesi non dovesse raggiungere un accordo per rinnovare con il Paris Saint Germain allora potrebbe anche partire. Leonardo lo conosce molto bene e sarebbe davvero un ottimo investimento. Occhio però anche alla Juventus, che sui parametri zero è sempre molto attenta. L’affare Emre Can è l’esempio più lampante.