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Sconcerti sul Corriere della Sera: "L'Italia di Mancini non è figlia di nessuno"
"È la prima volta che il giocatore simbolo della Nazionale è il suo allenatore" inizia così l'editoriale di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. "L'Italia di Mancini non è figlia di nessuno" scrive il giornalista che ha detto la sua sull'Italia del Mancio a pochi giorni dall'avvio degli Europei. "L’Italia di Mancini non è figlia di nessuno. I diciassette che hanno giocato venerdì a Bologna vengono da dieci squadre diverse. Sassuolo e Juventus hanno in squadra lo stesso numero di giocatori, tre. L’Inter solo Barella, il Milan solo Donnarumma. Davanti a questa Babele Mancini ha capito che doveva fare a modo suo. Così non ha cercato una squadra, ha cercato il calcio" le parole di Sconcerti che ha esaltato il c.t. Mancini nella sua analisi. Per vincere serve anche grande crescita all'interno dello stesso torneo. Poi bisognerà capire quanto sono cresciute l'Inghilterra (che potrebbe giocare 6 gare su 7 in casa), la Francia, il Belgio. Ma intanto, conclude Sconcerti: "L’Italia di Mancini ci ha messo tutti dentro un grande esperimento. Era tanto che non parlavamo di un calcio nostro. Ora sappiamo che possiamo giocar bene anche noi. Vediamo dove porta".
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