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Barcellona, 7 su 10. Come Valverde ha imparato vincere senza Neymar

Barcellona, 7 su 10. Come Valverde ha imparato vincere senza NeymarTUTTO mercato WEB
© foto di J.M.Colomo
lunedì 30 aprile 2018, 12:222018
di Simone Lorini

A dispetto della cocente eliminazioni ai quarti contro la Roma, la prima stagione di Ernesto Valverde come tecnico del Barcellona non può certo definirsi deludente: il successo in Coppa del Re, bissato ieri con il settimo titolo spagnolo nell'ultima decade, confermano i blaugrana come una realtà mondiale con cui fare i conti sempre anche quando si gioca ad altissimo livello internazionale. L'addio di Neymar, un cambio in panchina che non dava certezze e un mercato soggetto a forti critiche non lasciavano intravedere una stagione semplice per il Barça, che alla fine è riuscito però a rinascere e arrivare praticamente dove voleva.

La svolta è stata tattica ma anche tecnica: gli inserimenti di Paulinho, grande protagonista ad inizio stagione, ma anche l'ambientamento di Coutinho hanno permesso le tante pause di Dembelé, acquisto più caro della storia del club ma mai decisivo in questa stagione pesantemente influenzata da un grave infortunio ma anche da tanti atteggiamenti fuori dal campo che non sono piaciuto e continuano a non piacere a tecnico e club. Non era un compito facile quello di Valverde, ma il tecnico iberico ha dimostrato di avere le capacità e il carattere per far sentire la propria voce ben distinta in uno spogliatoio ricco di campioni e a cui certo non mancano i leader.

E' stata anche la stagione dell'addio di Andres Iniesta, che non lascia il calcio ma "solo" il Barcellona, praticamente casa sua. Altro esempio di gestione perfetta da parte del tecnico, che ha centellinato l'Illusionista e ha avuto l'abilità di schierarlo al massimo delle forze nella finale di Coppa del Re, permettendogli così di alzare da protagonista l'ennesimo trofeo della sua epopea blaugrana.