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DAC, la marcia infinita di Rossi: abbattuto anche il blasonato Slovan

DAC, la marcia infinita di Rossi: abbattuto anche il blasonato Slovan TUTTO mercato WEB
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
sabato 4 novembre 2017, 20:352017
di Stefano Sica

Era partito con l'obiettivo di disputare un campionato tranquillo, magari provando ad alzare l'asticella rispetto alla settima posizione conseguita alla fine dell'ultima stagione. Continua a stupire il DAC 1904 di Marco Rossi, che ieri ha battuto in extremis lo Slovan Bratislava (2-1) agguantando il secondo posto alle spalle del lanciatissimo Trnava, attualmente a +8 e in attesa di affrontare domani pomeriggio il Ruzomberok tra le mura amiche. Col timbro a 7' dal termine del giovane centrocampista ungherese Zsolt Kalmar (classe '95), i gialloblù di Dunajská Streda hanno così scavalcato in classifica lo Slovan, ribaltando nella ripresa lo svantaggio maturato alla mezz'ora del primo tempo con Holosko (il pari lo aveva griffato Pacinda al 65'). E' l'eterna giovinezza di Marco Rossi, trainer torinese troppo frettolosamente dimenticato dal nostro calcio ma che, dopo il titolo vinto al comando dell'Honved Budapest, anche quest'anno sta portando il proprio gruppo verso traguardi impensabili alla vigilia e, comunque, ben al di là del potenziale tecnico di partenza. Peraltro è una squadra giovanissima quella che ora sta facendo sognare i propri tifosi: su 14 giocatori impiegati contro lo Slovan, erano solo in quattro quelli nati prima del 1994. Tra tutti, spicca il centrale classe '95 Lubomir Satka, perno difensivo del 4-3-3 di Rossi. Ma un minutaggio sempre maggiore se lo sta accreditando l'esterno offensivo croato, classe '99, Marko Divkovic, già due gol messi a segno in stagione contro Zilina e Zlaté Moravce. Vale anche la pena ricordare che, allo stato attuale, il tridente del DAC si regge centralmente proprio sull'apporto del mancino Erik Pacinda (ieri decisivo con lo Slovan), che altro non è che un falso nueve dal momento che nasce calcisticamente come esterno d'attacco. L'asso slovacco, con un lontano passato coi francesi del Tours, ha già gonfiato la rete sette volte dall'inizio del campionato, dimostrando di essersi inserito alla perfezione negli schemi tattici di Rossi. Una scelta del resto obbligata per l'allenatore italiano, in assenza di centravanti di ruolo capaci di incidere nell'immediato. Rossi, insomma, si sta rivelando il valore aggiunto della propria squadra, in una città (situata nel meridione della Slovacchia) dove l'etnia ungherese è nettamente maggioritaria rispetto a quella slovacca e, di conseguenza, si parla la doppia lingua. Non a caso il suo nome era tra i più accreditati per raccogliere l'eredità dell'ex ct dell'Ungheria, Bernd Storck, prima che la Federcalcio magiara scegliesse Georges Leekens. L'ex tecnico dell'Honved, però, la sua "partita" l'aveva comunque vinta dopo aver trionfato a mani basse nello speciale referendum indetto qualche settimana fa dai media locali, i quali avevano sondato il gradimento dei tifosi per il dopo Storck (Paulo Sousa si è piazzato alle sue spalle).

Piccole soddisfazioni che magari saranno foriere di altri, e più prestigiosi, successi. Chissà. Il Trnava è ancora lontano ed è team dotato sicuramente di ben altra caratura tecnica, come lo stesso Slovan Bratislava. Club che hanno investito molto e possono contare su risorse economiche decisamente più ingenti. Ma nel calcio, mai dire mai. Anche perché, per certi versi, grida ancora vendetta la sconfitta maturata lo scorso 30 settembre proprio contro la capolista in trasferta (2-0). Una gara decisa solo negli ultimi dieci minuti, col DAC costretto a disputare l'intero secondo tempo in 10 per l'espulsione di Zivkovic. Quel giorno i gialloblù, dopo un match a viso aperto, andarono molto vicini all'impresa. Ci pensò un arbitraggio assai discutibile a ridimensionare le pretese della squadra di Rossi. E tantissime furono le polemiche che ne seguirono. Ecco perché, in casa DAC, più di qualcuno giura che i conti sono ancora aperti.