I love shopping in Liverpool: così nascono i Rangers di Gerrard

Il fallimento aveva portato i Glasgow Rangers a restare una società scozzese. Nell'accezione dell'interesse globale, perché le sfide contro la provincia delle Highlands avevano ben poco appeal pure per i media inglesi, attratti sì inizialmente dalla curiosità del nuovo corso. Poi i Rangers si sono dispersi nel mare magnum di un football, quello scozzese, fagocitato dai successi dei fratellastri dei Celtic Glasgow. Poi, Steven Gerrard. Che a trentotto anni è alla prima esperienza da primo allenatore dopo l'esperienza con le giovanili del Suo Liverpool. Il maiuscolo non è un caso, bensì voluto. Perché Steve G è leggenda e icona del club del Merseyside dove è nato, cresciuto e dove si è consacrato. Dall'estate è alla guida dei Rangers e allora l'attenzione si è rialzata e impennata.

Il mercato sinora condotto dal club scozzese è stato ben diverso dagli ultimi improntati dai Teddy Bears. Oltre tre milioni per il centrale Connor Goldson dal Brighton, più di due per il compagno di reparto Nikola Kalic dallo Slaven Belupo. Dai Seagulls è arrivato anche l'esterno mancino Jamie Murphy, in un mercato che ha portato anche diversi parametri zero come il ben più che esperto portiere Allan McGregor dall'Hull City e l'ala mancina Scott Arfield dal Burnley. Poi, dall'Italia, il prestito di Umar Sadiq dalla Roma per l'attacco e il centrocampista Lassana Coulibaly dall'Angers. Poi, lo shopping a Liverpool. Steven Gerrard ha preso a titolo definitivo il terzino destro Jon Flanagan. Ha ottenuto i prestiti di Ovie Ejaria, dell'ala mancina Ryan Kent e pure come staff, Gerrard ha fatto pesca grande nel Merseyside. L'assistant coach è Gary McAllister, tra gli assistenti c'è l'ex tecnico dell'U23 dei Reds, Michael Beale, Tom Culshaw ritrova Gerrard dopo l'esperienza in Under 17 e lo stesso vale per Jordan Milsom.