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TMW RADIO - Boccaccini, italiano in Bosnia: "Qui talento e passione"

TMW RADIO - Boccaccini, italiano in Bosnia: "Qui talento e passione"TUTTO mercato WEB
lunedì 10 luglio 2017, 23:062017
di Gaetano Mocciaro

Matteo Boccaccini è intervenuto nel corso della trasmissione Fuori dai Confini su TMW Radio. Il centrocampista ci racconta la sua esperienza in Bosnia-Erzegovina, allo Zeljeznicar: "Sono andato lì tramite un allenatore che mi aveva avuto in Slovenia e ho accettato senza problemi. Devo dire che è stata una bella esperienza".

Quali differenze fra il calcio italiano e bosniaco?: "Sicuramente l'atmosfera. Molto calda, soprattutto quando si giocano i derby è una vera e propria festa. A Sarajevo soprattutto c'è una sfida importante (Zeljeznicar-Sarajevo) che porta molti spettatori. Il livello tecnico è buono, dove le prime 3-4 squadre possono competere nella Serie B italiana. Fisicamente è bello tosto, ci sono contrasti importanti. Diciamo che è un calcio aggressivo".

Il calcio balcanico ha portato molti talenti da sempre: "Ce ne sono, qualcuno è matto, ma ce ne sono. Ho giocato in Slovenia ma devo dire che il campionato bosniaco è più tosto. C'è più qualità e fisicità. Ma la Bosnia è penalizzata per il fatto che, non facendo parte dell'Unione Europea, il campionato non è visto all'estero a differenza di quello sloveno che ha più visibilità da parte degli addetti ai lavori".

Programmi per il futuro?: "Mi è arrivata qualche offerta dall'estero ma la priorità è tornare in Italia. C'è qualcosa in ballo, parlo di Serie C. L'obiettivo primario è quello, altrimenti non ho problema a continuare all'estero dato che mi piace andare incontro ad altre culture, altre situazioni".

Non è meglio un campionato di prima divisione estero, anche se non di prima fascia, rispetto a una Serie C italiana?: "Il calcio estero con la vetrina europea ti dà più visibilità. Ma dipende dai campionati. In Bosnia le prime 3 più chi vince la coppa fa le competizioni europee ed è bello giocarti questa possibilità, perché ti possono notare dagli altri paesi".

Chi ti ha colpito del campionato bosniaco: "Mi è piaciuto molto un certo Kuzmanovic, tra l'altro parente del Kuzmanovic che ha giocato in Italia. Aveva delle offerte ma ha deciso di rimanere in Bosnia e ha firmato per il Sarajevo. L'attaccante che era in squadra con me, Ivan Lendric, ha firmato per il Lens in seconda divisione francese".

L'Italia invece non attinge al calcio bosniaco: "In Italia il campionato bosniaco è come se non esistesse. Il calcio bosniaco però è un punto di partenza per fare uno step in più ed essere notato. Ad esempio Dzeko, che è passato dalla Bosnia alla Repubblica Ceca fino in Inghilterra".

Hai imparato il bosniaco?: "Sì, l'ho imparato. Come il latino ci sono diverse declinazioni ma devo dire che riesco a parlarlo. Non so cosa mi servirà in futuro ma è stata un'esperienza che mi è piaciuta".