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SCONFITTA CHE BRUCIA E NON MERITATA. A SAN SIRO ESAME SUPERATO: SQUADRA CON VOGLIA, PERSONALITÀ E ATTRIBUTI. PAGATA UN'INGENUITÀ (E QUALCHE DECISIONE ARBITRALE) MA QUESTO GRUPPO HA TUTTO PER FARE BENE. PROVARE A DARE CONTINUITÀ È UN OBBLIGOTUTTO mercato WEB
mercoledì 26 settembre 2018, 00:00L'opinione
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

SCONFITTA CHE BRUCIA E NON MERITATA. A SAN SIRO ESAME SUPERATO: SQUADRA CON VOGLIA, PERSONALITÀ E ATTRIBUTI. PAGATA UN'INGENUITÀ (E QUALCHE DECISIONE ARBITRALE) MA QUESTO GRUPPO HA TUTTO PER FARE BENE. PROVARE A DARE CONTINUITÀ È UN OBBLIGO

Peccato. La Fiorentina esce da San Siro con zero punti, con una sconfitta immeritata e con il rimpianto di aver pagato un'ingenuità che è costata carissima. Andiamo con ordine. Quello contro l'Inter era indicato da tutti come un esame e se si guarda la prestazione, la voglia e i miglioramenti di questa squadra è stato senza dubbio superato. Pensando a un anno fa, quando una squadra costruita in fretta e furia, e non ancora completa, si presentò al Meazza contro i nerazzurri perdendo per 3-0 si possono notare tutti i progressi compiuti in 13 mesi. Quasi tutti promossi,, il percorso che Pioli sta facendo fare ai suoi ragazzi è molto buono e con un pizzico di esperienza in più, che arriverà con il passare del tempo, partite come quella di ieri sera avranno un esito totalmente diverso. Nel momento migliore, quando diversamente da quanto successo a Napoli e a Genova contro la Samp la Fiorentina sembrava avere più benzina nelle gambe, più freschezza e meno sicuramente più voglia di vincere, la difesa viola è stata punita, con una disattenzione fatale, ma sarà compito del tecnico gigliato far capire ai suoi che in gare come queste non si può sbagliare niente. I giocatori devono essere elogiati per quello che hanno fatto vedere in campo, per la determinazione messa all'interno del rettangolo verde e per gli attributi mostrati minuto dopo minuto, sia nei momenti di difficoltà, che ci sono stati, che nella fase finale, quando si è visto sui volti dei calciatori tutta la grinta e la volontà di non voler mai mollare.

Capito a parte per le decisioni arbitrali. Il tocco di mano di Vitor Hugo in occasione del rigore del vantaggio dell'Inter c'è, servono mille replay per vederlo ma c'è. Non uno scandalo assegnare il penalty ai nerazzurri. Molto più decisivo il secondo giallo non dato ad Asamoah per fallo su Federico Chiesa. In questo caso la domanda sorge spontanea: perché non far intervenire il VAR e mandare Mazzoleni a rivedere il contatto? Per un tocco di polpastrello si è rivisto l'immagine, per un calcio che sarebbe costato il rosso all'ex Juventus no. Stesso discorso per quel che riguarda il contatto in area, sempre sull'1-1, tra Chiesa e Politano in area di rigore dell'Inter. Possiamo discutere se sia rigore o meno, ma perché non rivedere tutto al VAR. La Fiorentina non è stata fortunata in alcune occasioni, questo è fuori discussione, e ha pagato un errore collettivo che è costato il 2-1, perché la disattenzione c'è stata eccome. Può capitare. Resta la prestazione della squadra e resta una serata che servirà da insegnamento ai ragazzi di Stefano Pioli. Le cose buone sono senza dubbio maggiori rispetto a quelle negative e nessuno dovrà per alcun motivo uscire da San Siro con il broncio. La fortuna vuole che nel weekend si tornerà subito a giocare e la Fiorentina dovrà mettere in campo lo stesso agonismo e la stessa voglia con la quale ha affrontato l'Inter, una formazione che è partita all'inizio del campionato con l'obiettivo di dare fastidio alla Juve per lo Scudetto.

Come detto questa partita servirà da insegnamento ai giovani calciatori viola, il futuro è tutto nelle loro mani e anche se è ancora presto e siamo solo all'inizio della stagione il pensiero corre già a cosa potrà succedere nei prossimi anni. Dando continuità a questo gruppo la Fiorentina potrà davvero pensare di tornare in lotta per le prime quattro posizioni della classifica: forse quest'anno è presto, forse, ma questa squadra ha qualità e personalità da vendere. Ci sarà tempo per parlarne e per analizzare questo argomento, per adesso il pensiero deve andare al presente, alla prossima partita, senza pensare a cosa sarebbe potuto essere e non è stato a San Siro, dove la prestazione è stata da big.