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BARELLA, Quando gioco sento popolo che mi spingeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
sabato 20 ottobre 2018, 13:20News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

BARELLA, Quando gioco sento popolo che mi spinge

Niccolò Barella, la Sardegna e le tappe bruciate: su Sport Week in edicola con la Gazzetta dello Sport c'è una lunga e bella intervista al centrocampista del Cagliari che parla a 360 gradi. A 21 è forse il nostro miglior centrocampista, è già capitano del Cagliari ed ha debuttato (bene ) in Nazionale. Insomma il ragazzo che fino a ieri lottava per la salvezza in B ha bruciato le tappe tanto che la sua città vede in lui l'erede di Gigi Riva: "E' un orgoglio. Quando gioco sento un popolo che mi spinge. E se dovessi andare via dall'isola sarà solo per vincere, non per soldi" racconta. L'intervista è piena di aneddoti anche privati, tra cui la storia con la moglie Federica (ha anche una figlia di otto mesi), più grande e conquistata "per simpatia e personalità. D'altronde a 18 anni tener testa ad una donna di 25, per giunta la mia prima fidanzata, è dura. All'inizio lo è stato, oggi non vedo la differenza di età. Il pallone arriva a 3 anni e mezzo alla scuola di calcio Gigi Riva, per divertirmi. Mia mamma poi mi portò anche a pallacanestro perché nella sua famiglia ci hanno giocato tutti ma in palestra ero l'unico che calciava il pallone contro il muro così tornai alla "Gigi Riva". Essere sardo significa sentirsi parte di un popolo, è un orgoglio. So che la gente vorrebbe sempre di più da me, ma deve sapere che anche quando faccio male, ho dato tutto.

Posso sbagliare un passaggio, mai l'atteggiamento. Valori? Io sono sicuro che resterò quello che sono anche se dovessi andare a giocare altrove. A me non interessano la Ferrari o il superattico. Mi tolgo i miei sfizi ma non gioco a calcio per farmi la macchina bella. A Como ho capito dove stavo sbagliando, nell'approccio al lavoro perché tutti dicevano che quella sarebbe stata la stagione della mia consacrazione e l'ho cominciata che non riuscivo a fare un passaggio tanto, mi dicevo, avrei giocato lo stesso. Sfizi? Colleziono vini e un altro sarebbe conoscere LeBron James, ho dato il suo nome al mio cane. Ruolo? Mi sento mezzala. Somiglianza con Nainggolan? Nel non mollare mai e nello scivolare per recuperare il pallone ma lui ha più forza fisica. Ma il mio preferito è Modric. A chi dico grazie? A tanti, a Matteoli che mi ha portato al Cagliari, Zola che mi ha fatto esordire in prima squadra, Festa in campionato... La mia è una storia di sardi"