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DUE I SOGGETTI INTERESSATI ALLA FIORENTINA. NON SI PUNTA SOLO SU EURNEKIAN. IL SINDACO CONFERMA CHE: "FIRENZE NON HA PROBLEMI A TROVARE RISORSE". DDV ORA È DAVVERO PRONTO A VENDERE. SI PARLA DI 150 PIÙ CHIESA. SALVEZZA, LA CITTÀ MOBILITATATUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 23 maggio 2019, 00:10L'opinione
di Enzo Bucchioni
per Firenzeviola.it

DUE I SOGGETTI INTERESSATI ALLA FIORENTINA. NON SI PUNTA SOLO SU EURNEKIAN. IL SINDACO CONFERMA CHE: "FIRENZE NON HA PROBLEMI A TROVARE RISORSE". DDV ORA È DAVVERO PRONTO A VENDERE. SI PARLA DI 150 PIÙ CHIESA. SALVEZZA, LA CITTÀ MOBILITATA

Sarebbero due i soggetti economici attorno ai quali si starebbe lavorando da tempo per cercare un potenziale compratore per la Fiorentina.

Quindi riflettori accesi non soltanto sull’argentino Eurnekian, ma anche su un altro imprenditore già contattato sul quale si sta facendo opera di convincimento e con il quale è in corso una riflessione per trovare una strada e (si spera) una soluzione.

Come è facile immaginare il riserbo è assoluto, le fonti ufficiali negano o si trincerano dietro un vago "sì, l’ho sentito dire anch’io", ma informalmente è tutto confermato. Il timore, ovvio, è che indiscrezioni premature possano frenare o ostacolare l’operazione che sta per partire, ci sono equilibri delicati e tutti vogliono aspettare la fine del campionato e (si spera) la salvezza per cominciare a tessere la tela.

Come abbiamo anticipato martedì scorso, è ormai chiaro a tutti come la situazione di disagio e incompatibilità fra Firenze e i Della Valle non possa continuare all’infinito. L’era Della Valle è chiusa e l’hanno capito pure gli imprenditori marchigiani che questa volta, dai segnali che arrivano, sembra facciano davvero sul serio. Sarebbero pronti a vendere in maniera ponderata e non come due anni fa sull’orlo di una reazione emotiva.

Per favorire il passaggio di mano della proprietà si sarebbero attivati intermediari economici, centri di potere e sottotraccia anche la politica, è chiaro a tutti che una soluzione debba essere trovata nell’interesse e per la tranquillità della città, ma anche per portare a termine importanti operazioni come la costruzione dello stadio con la cittadella viola, che è un business assolutamente appetibile.

In sostanza va fatto quadrare il cerchio, come dicono spesso i lobbisti che certe operazioni le favoriscono. In che modo lo vedremo, ma quello che sta per essere frantumato è il famoso muro dietro al quale si è sempre nascosto Diego Della Valle con la famosa considerazione "noi siamo pronti a vendere, ma non c’è nessun compratore". Neppure lo scemo del villaggio, come ha scritto Diego nella sua recente lettera aperta che ha provocato choc in città e convinto tutti che è l’ora di dare una accelerata.

Il sindaco uscente e candidato Nardella, intervistato ieri mattina da chi vi scrive nella rassegna stampa di Italia7 di Gaetano De Rienzo, sulla vicenda è andato oltre l’abituale diplomazia. Due frasi in particolare vanno lette molto bene. La prima, a proposito di potenziali acquirenti Nardella ha detto: "Firenze non ha problemi a trovare risorse economiche importanti. Non mi meraviglierei se si facessero avanti investitori". La seconda, a proposito dello stadio da costruire, Nardella ha confermato di non essersi pentito di essere andato a parlarne a Casette d’Ete, ma ci ha tenuto a sottolineare che però "Ora rimango a Palazzo Vecchio. Tocca alla proprietà fare il passo". Parole chiarissime. Distacco e irritazione evidenti per il comportamento dei Della Valle.

Questo porta a pensare che Diego Della Valle, come ha promesso, un minuto dopo la fine della partita di domenica sera o molto più presumibilmente lunedì mattina, faccia sapere le sue intenzioni. Se i segnali che arrivano dal suo entourage saranno confermati, la decisione di vendere, di lasciare il calcio, sarebbe già stata presa. Forse non sarà detta così chiaramente e così velocemente, ma l’obiettivo finale sarebbe questo. Uscire vendendo a una cifra questa volta congrua, non per quei famosi 250 milioni tanto sbandierati che non li pagherà mai nessuno. Si è parlato anche della nomina di un advisor, ma scavando in questa vicenda, abbiamo capito che in realtà una banca advisor c’è già, la valutazione è già stata fatta per un’altra trattativa avviata un anno fa e tenuta rigorosamente segreta. Trattativa mai approfondita perché i potenziali acquirenti non hanno poi depositato l’anticipo richiesto per iniziare la discussione. Ci sarebbero quindi tutte le condizioni per mettersi a trattare in tempi relativamente rapidi. Non sarà facile, non sarà semplice, certe cose impongono ritmi e tempi non da velocisti, ricordo solo che per vendere l’Inter a Thohir, Moratti ci ha impiegato quasi dieci mesi. Può darsi che in questo caso, società più piccola e con i conti sostanzialmente a posto, si possa fare in modo più rapido, ma non sarà certo come comprare un appartamento. Sempre dall’entourage dellavalliano si intuisce che questa volta Ddv potrebbe anche vendere attorno a 150 milioni senza Chiesa che dovrebbe essere ceduto cash prima della conclusione dell’affare. Vedremo, questo è un terreno molto complicato da lasciare ad avvocati, notai, commercialisti e fiscalisti.

Su chi si stanno muovendo quelli che lavorano sottotraccia lo abbiamo già detto martedì scorso. Il primo che proveranno a convincere, ma il terreno pare sia più fertile rispetto a un anno fa, è il magnate argentino di origini armene Eurnekian, il re degli aeroporti. Ne possiede una cinquantina nel mondo e fra questi quello di Pisa e di Firenze. Inoltre ha di recente acquisito l’area Castello da Unipol.

Chi meglio di un soggetto economico così può essere interessato a rilevare la Fiorentina per poi costruire lo stadio e la cittadella con albergo da collegare con l’aeroporto? E’ un’operazione sulla carta appetibile e il signor Eurnekian, che vale 1,5 miliardi di dollari, sulla carta non dovrebbe avere problemi a portarla in porto. Si tratta ora di mettere a fuoco il suo pensiero e poi insieme le varie caselle. Far tornare tutto non è semplice.

L’altro soggetto sul quale si stanno appuntando le attenzioni degli intermediari è per ora top secret, con tutta sincerità non siamo riusciti ad andare oltre un generico "c’è anche un altro potenzialmente interessato". Mi hanno tassativamente escluso che possa trattarsi di quel famoso fondo del Qatar del quale si parla da tempo, una cosa nata e tramontata in un batter d’occhio.

Si tratta solo di aspettare per capire e vedere dove arriveranno quelli che stanno lavorando per prospettare l’affare, convincere gli acquirenti a fare un’offerta e i Della Valle a trattare. Il piano è partito, questo è certo. Ma, nel frattempo, c’è da giocare lo spareggio-salvezza con il Genoa. Un piccolo-grande dramma sportivo.

Anche la salvezza o meno, ovvio, orienterà le decisioni di Diego e le sue comunicazioni alla città. Tocco ferro, ma sono sempre convinto che la Fiorentina abbia molto dalla sua. In fondo basta vincere o pareggiare, ma si potrebbe anche perdere se l’Inter batte l’Empoli. Spaventa però la condizione fisica e mentale della squadra, sparita da due mesi. Spaventa l’allenatore Montella che non ha dato nulla, anzi ha tolto. Ha trasmesso solo nervosismo per colpa del quale domenica non sarà in panchina. La squalifica potrebbe perfino fare bene, la squadra messa davanti alle sue responsabilità, liberata dall’allenatore del quale avrebbero fatto a meno, potrebbe trovare l’orgoglio e la rabbia fino ad oggi mancati.

Tanto è chiaro che se Della Valle non trovasse l’accordo per vendere, per Montella, questi giocatori, Corvino e molti altri, non ci potrà essere un futuro a Firenze. Ma adesso c’è un solo pensiero: salvarsi.

Per sostenere questa squadra spenta, per riaccendere la luce almeno per novanta minuti, ci sarà tutta la città. Si punta al tutto esaurito, i biglietti a un euro hanno dato la spinta, tutti vogliono esserci per dire "ho dato anch’io una mano alla salvezza della Fiorentina". Mentre, ma questo lo dico io, altri stanno dando una mano per avviare i Della Valle a un’uscita accettabile e onorevole.