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GIANNI VIO A RFV: "RIGORI? NESSUN CASO, L'EMOZIONE NON SI ALLENA. BONAVENTURA ANCORA DECISIVO"TUTTO mercato WEB
© foto di Giacomo Morini
venerdì 29 marzo 2024, 13:00Radio FirenzeViola
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

GIANNI VIO A RFV: "RIGORI? NESSUN CASO, L'EMOZIONE NON SI ALLENA. BONAVENTURA ANCORA DECISIVO"

rfv
Gianni Vio a Radio FirenzeViola
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Gianni Vio, preparatore delle palle inattive della nazionale statunitense ed ex Fiorentina, ha parlato a Radio FirenzeViola durante "Viola Amore Mio": "Non so se le mie idee funzionino ma sicuramente portano fortuna. Cominciai con Mancini nell'Italia e dopo un anno vincemmo l'Europeo, stesso discorso col Tottenham in cui primeggiammo nei calci da fermo".

E' molto ricercato, ormai.
"Diciamo che qualche allenatore comincia a capire che il 30% dei gol fatti o subiti viene da calci da fermo e che, quindi, avere una figura che se ne occupa ha la sua importanza".

In USA che ambiente ha trovato?
"C'è una grande organizzazione intorno alla squadra, tutti i particolari vengono curati con attenzione. Il campionato? Il pubblico comincia a seguirlo molto, poi ci sarà il Mondiale, oltre alla Coppa America, proprio nel nord America".

Da ex Milan, come ha visto Pulisic e Musah?
"Pulisic può fare la differenza in ogni momento, soprattutto nelle situazioni senza palla. Musah lavora tanto, tiene bene il campo e ha qualità oltreché organizzazione".

Della Fiorentina invece che idea si è fatto?
"Io rimango sempre colpito da Bonaventura che, anche quando non c'è, si se percepisce. Anche al Milan faceva la differenza".

Che ricordi ha dell'esperienza viola con Montella?
"C'era tanta qualità, avevamo una squadra bella da vedere. Nei calci da fermo c'erano Pasqual e Borja Valero, ma anche Mati Fernandez: fummo primi in Europa per gol su palle inattive".

La squadra di Italiano sbaglia molti rigori...
"E' semplice, lei può prendere una matita e cercare velocemente di passare fra un dito e l'altro ma se cambia la matita con un coltello va molto più piano perché ha paura di tagliarsi... Ecco, questa è la differenza fra allenamento e partita: le emozioni non sono allenabili. C'è senz'altro una tecnica per concentrarsi di più, ma tutti i grandi campioni hanno sbagliato rigori ed è normale farlo. Si tratta del caso, non vedo una cosa da analizzare".