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SPECIALE A RFV: "La partita di andata era il preludio. Smettiamo con la narrativa delle due finali: il re ormai è nudo. Mercato? Tutte scommesse per far numero, non qualità"
giovedì 25 aprile 2024, 16:30L'esclusiva
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

SPECIALE A RFV: "La partita di andata era il preludio. Smettiamo con la narrativa delle due finali: il re ormai è nudo. Mercato? Tutte scommesse per far numero, non qualità"

rfv
Luca Speciale a Radio FirenzeViola
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Il giornalista di LA7, noto tifoso viola, Luca Speciale è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola, durante "Palla al Centro" per commentare la sconfitta patita ieri sera dalla Fiorentina sul campo dell'Atalanta: "Noi siamo titolari di una presunta grandezza non riconosciuta dai fatti e che non viene monetizzata dalle proprità che non hanno saputo investire i primi denari. Come mi sono sentito ieri? Io avevo già smaltito la delusione 15 giorni fa. Nel match dell’andata, per come era andata, era Gasperini a dover uscire dal Franchi esultando. Quella partita era il preludio a quella di ieri sera. L’espulsione ha condizionato la squadra, ma la colpa più che di un singolo è nel modo che ha la Fiorentina di difendere. I Viola continuano a prendere reti in maniera sistematica perché sbilanciati. Poi uno può parlare di cuore e grinta, può dire che abbiamo trovato il gol del pari ma per me eravamo comunque un condannato che si avviava al patibolo, io sinceramente non ho mai percepito che la Fiorentina potesse riaggiustare la gara”. 

Su Vincenzo Italiano: "Non mi sono piaciute le sue parole nel post gara ma penso che alla fine nel calcio tutto si debba bilanciare. Ieri è venuto fuori quello che doveva venire fuori. "Il Re è nudo", poi uno può fare i discorsi che preferisce. Noi continuiamo con la narrativa della doppia finale e le due semifinali nuovamente raggiunge, ma il campionato sta mostrando i suoi veri valori. Quella di ieri è la partita che meglio racconta la nostra stagione e il nostro livello. Oltre a Gonzalez, Bonaventura, Arthur, Beltran e Kayode c'è poco da salvare, e cinque giocatori per giocare su tre fronti sono pochi”.

Sulle scelte di mercato: "C'è poco da spiegare. Sono tutte state scommesse a basso coste, fatte per far numero non per far qualità. Christensen aveva numeri, all'Hertha, che lasciavano presagire questo impatto. All'Everton nessuno si è strattato i capelli per l'addio di Mina". 

Sulla Conference: "Era il terreno più praticabile per raggiungere grandi risultati. Adesso la Conference è l'unico torneo che può dare un senso ad una stagione altrimenti mediocre. La squadra deve raddoppiare le energie senza abbattersi. Il Brugge è battibile e poi ci sarà, presumo, un'altra squadra superiore a noi (l'Aston Villa, n.d.r.) che gioca ad altissimi ritmi e se mastichiamo il pallone gli inglesi ci mangiano". 

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