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Fiorentina, il primo obiettivo è il centravanti
E’ il ruolo al momento al centro di tutte le attenzioni, e che si tratti di un acquisto per la società o per la squadra di Montella sembra fare poca differenza: la Fiorentina è a caccia di bomber e almeno nel primo caso le idee sono chiarissime. Anche nella giornata di ieri è proseguito l’inseguimento a Gabriel Omar Batistuta, con un nuovo contatto tra l’argentino e Joe Barone che nella serata di lunedì aveva nuovamente cambiato gli scenari. Dei dettagli si parlerà probabilmente quando tornerà in città Commisso (il presidente è atteso per la finale del Calcio Storico) ma la sensazione è che le parti si siano notevolmente avvicinate.
Dall’altra parte c’è un altro tipo di ricerca, quella legata al centravanti da consegnare a Montella per la nuova stagione. Con Muriel ormai a un passo dall’Atalanta, e con il futuro di Simeone decisamente in bilico Pradè potrebbe cominciare la sua seconda avventura in viola proprio dalla ricerca di un nuovo attaccante, magari più incline per caratteristiche alle idee di gioco dell’Aeroplanino. In un primo momento, anche per il pressing rossonero nei confronti di Veretout, si era parlato di Cutrone come primo obiettivo, ma la lista è probabilmente molto più lunga.
Di certo il passato insegna come Montella abbia spesso prediletto attaccanti atipici, fosse solo per le difficoltà affrontate da quel Mario Gomez che avrebbe dovuto cambiar volto in positivo alla Fiorentina e alle sue ambizioni. Come andò quella vicenda è storia nota, meno il computo delle realizzazioni nelle tre precedenti stagioni in viola di Montella. Trentatré le reti dei primi tre marcatori nella prima stagione dell’Aeroplanino, divise tra Jovetic (13), Ljajic (12) e Luca Toni (8), un bottino quasi eguagliato l’anno dopo dall’accoppiata Giuseppe Rossi-Cuadrado capace di segnare 31 volte tra campionato, Coppa Italia ed Europa League (17 volte l’italoamericano, 14 il colombiano).
E se Ilicic, proprio in quel 2013-2014, segnò più reti di Matri, Joaquin e Mario Gomez (6 quelle dello sloveno contro le 5 dell’italiano e dello spagnolo e le 4 del tedesco, ma meglio di loro fecero Aquilani, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez in rete 7 volte per uno) nell’ultimo anno di Montella c’era ancora Josip nel poker dei migliori marcatori che valse 38 reti. Ilicic partecipò fattivamente con 10 centri, gli stessi di Gomez, seguito a ruota dall’accoppiata Salah-Babacar in grado di segnare 9 gol ciascuno. Numeri e cifre che comunque raccontano di un attacco in grado sì di divertire ma anche di segnare grazie alla tecnica e alla velocità. Forse anche dall’esperienza del passato ripartiranno Montella e Pradè per individuare il nuovo reparto offensivo, con l’obiettivo di trovare un attaccante che tocchi, come minimo, la doppia cifra.
Dall’altra parte c’è un altro tipo di ricerca, quella legata al centravanti da consegnare a Montella per la nuova stagione. Con Muriel ormai a un passo dall’Atalanta, e con il futuro di Simeone decisamente in bilico Pradè potrebbe cominciare la sua seconda avventura in viola proprio dalla ricerca di un nuovo attaccante, magari più incline per caratteristiche alle idee di gioco dell’Aeroplanino. In un primo momento, anche per il pressing rossonero nei confronti di Veretout, si era parlato di Cutrone come primo obiettivo, ma la lista è probabilmente molto più lunga.
Di certo il passato insegna come Montella abbia spesso prediletto attaccanti atipici, fosse solo per le difficoltà affrontate da quel Mario Gomez che avrebbe dovuto cambiar volto in positivo alla Fiorentina e alle sue ambizioni. Come andò quella vicenda è storia nota, meno il computo delle realizzazioni nelle tre precedenti stagioni in viola di Montella. Trentatré le reti dei primi tre marcatori nella prima stagione dell’Aeroplanino, divise tra Jovetic (13), Ljajic (12) e Luca Toni (8), un bottino quasi eguagliato l’anno dopo dall’accoppiata Giuseppe Rossi-Cuadrado capace di segnare 31 volte tra campionato, Coppa Italia ed Europa League (17 volte l’italoamericano, 14 il colombiano).
E se Ilicic, proprio in quel 2013-2014, segnò più reti di Matri, Joaquin e Mario Gomez (6 quelle dello sloveno contro le 5 dell’italiano e dello spagnolo e le 4 del tedesco, ma meglio di loro fecero Aquilani, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez in rete 7 volte per uno) nell’ultimo anno di Montella c’era ancora Josip nel poker dei migliori marcatori che valse 38 reti. Ilicic partecipò fattivamente con 10 centri, gli stessi di Gomez, seguito a ruota dall’accoppiata Salah-Babacar in grado di segnare 9 gol ciascuno. Numeri e cifre che comunque raccontano di un attacco in grado sì di divertire ma anche di segnare grazie alla tecnica e alla velocità. Forse anche dall’esperienza del passato ripartiranno Montella e Pradè per individuare il nuovo reparto offensivo, con l’obiettivo di trovare un attaccante che tocchi, come minimo, la doppia cifra.
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