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Qatar 2022, Ecuador nei guai: Castillo è nato in Colombia. Cile spera, flebile speranza per l'Italia
L'Ecuador è nei guai. Eduardo Carlezzo, avvocato incaricato dalla Federcalcio cilena a rappresentare i propri interessi, ha esposto le prove a carico di Byron Castillo per la sua presunta adulterazione della nazionalità.
Facendo un passo indietro nella vicenda: la Federcalcio cilena ha presentato un reclamo alla FIFA per denunciare una grave irregolarità da parte della nazionale ecuadoriana. Castillo, schierato già in 9 occasioni in nazionale maggiore, di cui 8 nelle qualificazioni per Qatar 2022, avrebbe usato un falso atto di nascita, dichiarando un'età e una nazionalità diverse da quelle reali. È stato infine appurato che il giocatore non avrebbe 23 anni, bensì 26 ma soprattutto non è nato in Ecuador, bensì in Colombia, precisamente a Tumaco dove tutt'ora vivono i familiari.
Nonostante le numerose prove che incastrano sia l'Ecuador che il giocatore, Carlezzo preferisce mantenere un profilo basso circa la sentenza della FIFA: "Posso dire con assoluta certezza che se avessimo più tempo, se ad esempio avessimo avviato il caso a dicembre o gennaio, senza aver sorteggiato gruppi, non ho dubbi che avremmo una decisione favorevole per il Cile".
Quali scenari si prospettano? È necessaria una sentenza rapida, poiché il 13 giugno si giocherà il playoff fra Australia e Perù. Nel caso si decidesse di ripescare una squadra sudamericana, proprio i peruviani andrebbero direttamente in Qatar, col Cile di fatto ripescato a giocarsi il playoff. L'Italia, miglior squadra del ranking FIFA tra le escluse, mantiene una flebile speranza.
Sia Cile che Ecuador fanno sapere che saranno disposti a ricorrere in appello in caso la sentenza dovesse essere a loro sfavorevole.
Facendo un passo indietro nella vicenda: la Federcalcio cilena ha presentato un reclamo alla FIFA per denunciare una grave irregolarità da parte della nazionale ecuadoriana. Castillo, schierato già in 9 occasioni in nazionale maggiore, di cui 8 nelle qualificazioni per Qatar 2022, avrebbe usato un falso atto di nascita, dichiarando un'età e una nazionalità diverse da quelle reali. È stato infine appurato che il giocatore non avrebbe 23 anni, bensì 26 ma soprattutto non è nato in Ecuador, bensì in Colombia, precisamente a Tumaco dove tutt'ora vivono i familiari.
Nonostante le numerose prove che incastrano sia l'Ecuador che il giocatore, Carlezzo preferisce mantenere un profilo basso circa la sentenza della FIFA: "Posso dire con assoluta certezza che se avessimo più tempo, se ad esempio avessimo avviato il caso a dicembre o gennaio, senza aver sorteggiato gruppi, non ho dubbi che avremmo una decisione favorevole per il Cile".
Quali scenari si prospettano? È necessaria una sentenza rapida, poiché il 13 giugno si giocherà il playoff fra Australia e Perù. Nel caso si decidesse di ripescare una squadra sudamericana, proprio i peruviani andrebbero direttamente in Qatar, col Cile di fatto ripescato a giocarsi il playoff. L'Italia, miglior squadra del ranking FIFA tra le escluse, mantiene una flebile speranza.
Sia Cile che Ecuador fanno sapere che saranno disposti a ricorrere in appello in caso la sentenza dovesse essere a loro sfavorevole.
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