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Sergio Brio: "Juve-Fiorentina, rivalità storica. Avrei voluto Antognoni nella mia Juventus"
A margine della mostra tenuta dal collezionista Simone Perini dal titolo “Tutto il Calcio in una Stanza”, ha parlato l’ex difensore - tra le altre della Juventus - Sergio Brio:
“Quella con la Fiorentina è una grande rivalità, io poi abitavo a Pistoia e ho subito qualche intemperanza ma tutto passa e si cancella. Tra i miei ricordi di questa sfida tra viola e bianconeri, ricordo l’ultima giornata del 1982, ma anche la finale di Coppa Uefa ad Avellino e a Torino. Sono state tutte partite difficili”.
Chi avrei voluto vedere, dei viola storici, alla Juventus?
“Antognoni, aveva una classe incredibile, ma anche Passarella, era un fuoriclasse”.
Che Juventus troverà la Fiorentina?
“Non c’è una bella situazione in casa bianconera, sarà difficile rientrare nella zona coppe dopo la penalizzazione. Devono essere bravi allenatore e società a motivare i giocatori. Tutto può succedere, come inorgoglirsi o al contrario affievolirsi. Per la Fiorentina non è facile andare a giocare a Torino in questo momento: i viola non trovano quella continuità che potrebbero dare quei punti in più in classifica. Non mi sbilancio sul risultato, può uscire qualsiasi partita”.
Questa Fiorentina può ricordare quella dell’89-’90 che si salvò alla fine.
“Può essere, ma i viola da oggi in avanti dovranno mostrare il loro valore anche nelle coppe”.
C’è il rischio di pensare già alla Coppa Italia?
“Io non voglio sentir fare questi discorsi. Non esiste abbandonare uno dei fronti: in ogni partita bisogna dare il meglio”.
Un ricordo di Gianluca Vialli?
“È stato un grande giocatore, era difficile strappargli la palla, ti teneva, strattonava, difendeva la palla. L’ho avuto come giocatore quando assistevo Trapattoni a Torino: lo vedevo entrare nello spogliatoio per primo e uscire per ultimo. Prima di giudicare il giocatore, voglio giudicare l’uomo. Era un punto di riferimento, un leader. Era sempre a disposizione dei compagni. La prima volta che arrivai alla Juventus, l’allora addetto stampa disse a Trapattoni: “Sono impressionato dall’intelligenza di Vialli…” Questo era Gianluca”.
“Quella con la Fiorentina è una grande rivalità, io poi abitavo a Pistoia e ho subito qualche intemperanza ma tutto passa e si cancella. Tra i miei ricordi di questa sfida tra viola e bianconeri, ricordo l’ultima giornata del 1982, ma anche la finale di Coppa Uefa ad Avellino e a Torino. Sono state tutte partite difficili”.
Chi avrei voluto vedere, dei viola storici, alla Juventus?
“Antognoni, aveva una classe incredibile, ma anche Passarella, era un fuoriclasse”.
Che Juventus troverà la Fiorentina?
“Non c’è una bella situazione in casa bianconera, sarà difficile rientrare nella zona coppe dopo la penalizzazione. Devono essere bravi allenatore e società a motivare i giocatori. Tutto può succedere, come inorgoglirsi o al contrario affievolirsi. Per la Fiorentina non è facile andare a giocare a Torino in questo momento: i viola non trovano quella continuità che potrebbero dare quei punti in più in classifica. Non mi sbilancio sul risultato, può uscire qualsiasi partita”.
Questa Fiorentina può ricordare quella dell’89-’90 che si salvò alla fine.
“Può essere, ma i viola da oggi in avanti dovranno mostrare il loro valore anche nelle coppe”.
C’è il rischio di pensare già alla Coppa Italia?
“Io non voglio sentir fare questi discorsi. Non esiste abbandonare uno dei fronti: in ogni partita bisogna dare il meglio”.
Un ricordo di Gianluca Vialli?
“È stato un grande giocatore, era difficile strappargli la palla, ti teneva, strattonava, difendeva la palla. L’ho avuto come giocatore quando assistevo Trapattoni a Torino: lo vedevo entrare nello spogliatoio per primo e uscire per ultimo. Prima di giudicare il giocatore, voglio giudicare l’uomo. Era un punto di riferimento, un leader. Era sempre a disposizione dei compagni. La prima volta che arrivai alla Juventus, l’allora addetto stampa disse a Trapattoni: “Sono impressionato dall’intelligenza di Vialli…” Questo era Gianluca”.
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