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Fiorentina-Genoa 1-1, le pagelle: Gudmundsson anche mezzala, Ikone sfrutta la chance
Risultato finale: Fiorentina - Genoa 1-1
FIORENTINA (di Dimitri Conti)
Terracciano 6,5 - Nel primo tempo il Genoa riesce ad arrivare un paio di volte dalle sue parti e lo costringe a sfoderare delle buone parate. Da mezzo punto in più.
Kayode 6 - Dalla sua parte inizialmente agisce un Martin indiavolato, che qualche grattacapo glielo procura pure. Quando esce ha campo libero e riesce a spingere.
Martinez Quarta 5 - Discreta prestazione nel complesso, rovinata però dalla clamorosa leggerezza che permette al Genoa di procurarsi il rigore del vantaggio.
Ranieri 6 - Il meno ballerino della retroguardia viola è lui: il pessimo retropassaggio di Quarta lo coglie impreparato, ma chi avrebbe mai immaginato quella follia?
Parisi 5 - Ennesimo rigore contro concesso in questa prima annata a Firenze non semplice, questa volta ha qualche attenuante in più data la frenesia del momento.
Bonaventura 7 - Ecco un’altra delle mille versioni di sé: ora si è messo in testa di fare il mediano di fatica, senza risparmiare sulla qualità. Un assist e tanto altro.
Dall’84’ Milenkovic sv.
Duncan 6 - Ritrova un posto da titolare e cura la parte più sporca del gioco, riuscendo comunque pure a legare difesa e attacco, quando ha modo. Fuori all’intervallo.
Dal 46’ Arthur 6 - Non cambia le sorti della squadra, anche se a centrocampo la sfera sembra poter correre un pizzico più veloce seguendo le sue idee.
Ikone 7 - La sua avventura a Firenze non è ancora decollata dopo oltre due anni, col Genoa ritrova la chance dal 1’ e la sfrutta realizzando di testa la rete dell’1-1.
Beltran 6 - La sua posizione, nel calcio secondo Italiano, è ormai il trequartista. A volte nascosto, serve però un bel pallone per Belotti che è in fuorigioco di nulla.
Dal 56’ Mandragora 6 - Più movimento e robustezza a centrocampo da quando entra sul campo, spaventa anche Martinez su calcio di punizione.
Sottil 5,5 - Partenza interessante, ma più passa il tempo sul cronometro del match e sempre meno si tende a notarlo nel cuore delle azioni. Finché non lascia il campo.
Dal 56’ Gonzalez 5,5 - Ci si attende sempre di più da un asso del suo calibro e invece conferma il recente momento di difficoltà personale.
Belotti 6 - Alla disperata ricerca del gol, a metà primo tempo lo troverebbe anche ma è in fuorigioco per questione davvero di centimetri. Sfortunato ma comunque combattivo.
Dal 56’ Kouame 6 - Si traveste da centravanti per gli assalti del secondo tempo: svuota un po’ troppo l’area di rigore, ma quando trova i giusti spazi è ficcante.
Vincenzo Italiano 5,5 - La Fiorentina entra discretamente nella partita, creando le prime occasioni da gol ma, come in una sorta di anatema, si vede punita quasi al primo tentativo avversario e su leggerezza della difesa. Non una novità, insomma: a inizio ripresa però ecco il pareggio e tanti cambi che mutano più volte la faccia della sua squadra. Nel finale però l’assedio è poco produttivo e forse pure non convinto.
GENOA (di Yvonne Alessandro)
Martinez 6- Sospiro di sollievo sul gol incrociato da Belotti poi annullato, soffia fuori la punizione maledetta di Mandragora. Non può smaterializzarsi sull’insaccata di Ikoné.
De Winter 6,5- Astuto in anticipo su Parisi, a Sottil non concede nemmeno un centimetro. Quando gli chiedono di stringere risponde presente e...cattivo. Un gladiatore insormontabile.
Bani 6,5- Duello tra titani con Belotti. Ringhia su ogni palla, vince così tanti duelli aerei da non sembrar vestire la mascherina protettiva. Direttore della retroguardia per distacco.
Vasquez 6- Occhi spiritati su ogni offensiva avversaria. Non lascia mai scoperta la propria piazzola, puntuale e pulito nelle scivolate anche più avventate. Nel finale usa attenzione extra su un Kouamé arzillo.
Martin 5,5- Tornato dopo l’affaticamento muscolare. Alla grande in avanti, rivedibile nelle coperture. Nel secondo tempo viene punito per una disattenzione fatale su Ikoné. Dal 61’ Haps 6- Un mattone in più per il blocco invalicabile del Genoa. Borderline nella parapiglia dei minuti finali dove si sospetta un tocco col braccio, ma l’arbitro lo grazia.
Sabelli 6- Fa e disfa. Essenziale nello sviluppo del gioco, pregevole in alcuni controlli vellutati. Si perde un po’ in un bicchier d’acqua alle volte però. Dal 61’ Spence 6- Cambia l’inerzia sulla fascia destra. Ara in lungo e in largo la corsia con la sua velocità, costringe anche Nico Gonzalez a coprire.
Badelj 6,5- Prezioso nello sporcare traiettorie insidiose o imbucate velenose. Certe aperture sono un toccasana per le discese del Genoa, a lungo andare perde un po’ di smalto. Esce tra gli applausi della sua ex tifoseria. Dal 80’ Strootman s.v. - Forza fresca, dà man forte ai compagni.
Messias 6- Una volpe nel leggere la leggerezza di Martinez Quarta, però si inceppa sul più bello e spreca la palla gol. In questa occasione la malasorte vuole che si infortuni, costretto ad alzare bandiera bianca. Dal 44’ Thorsby 6- Non ruberà l'occhio per inventiva, ma il suo lo fa. Preferisce limitarsi a giocate elementari senza correre alcun rischio.
Frendrup 6,5- Fisico d’acciaio al servizio della squadra. Chiamato a rientrare tutte le volte che può, bilancia al meglio gli equilibri davanti la difesa. E quanti palloni raccoglie e ricicla. Una lavatrice impazzita.
Ekuban 6,5- È ispirato e si vede. Dopo il gol al Verona si ricava il calcio di rigore beffando Parisi in anticipo. Deve raddrizzare la mira però, ha sciupato ben due occasioni in precedenza. Dal 61’ Retegui 6- Furbo nel fuggire alla marcatura di Kayode, fa tremare la Fiorentina nel possibile rigore poi tolto.
Gudmundsson 7,5- E allora mezzala sì in questo match, ma poco importa. Pulizia tecnica assoluta, prevede il futuro su alcune giocate e gli avversari non stanno al passo. Ghiaccio nelle vene dal dischetto è imbattibile, spiazza Terracciano e firma il 13esimo gol in campionato. Un segnale bello forte a tutta la Fiorentina che lo aveva cercato a gennaio.
Alberto Gilardino 6,5- Il suo Genoa si conferma belva da trasferta. Imbattuto in 8 delle ultime 9 gare fuori casa, compresa questa. Strappa un punto pesante alla Fiorentina senza però vendicarsi completamente rispetto al brutto ko dell'andata.
FIORENTINA (di Dimitri Conti)
Terracciano 6,5 - Nel primo tempo il Genoa riesce ad arrivare un paio di volte dalle sue parti e lo costringe a sfoderare delle buone parate. Da mezzo punto in più.
Kayode 6 - Dalla sua parte inizialmente agisce un Martin indiavolato, che qualche grattacapo glielo procura pure. Quando esce ha campo libero e riesce a spingere.
Martinez Quarta 5 - Discreta prestazione nel complesso, rovinata però dalla clamorosa leggerezza che permette al Genoa di procurarsi il rigore del vantaggio.
Ranieri 6 - Il meno ballerino della retroguardia viola è lui: il pessimo retropassaggio di Quarta lo coglie impreparato, ma chi avrebbe mai immaginato quella follia?
Parisi 5 - Ennesimo rigore contro concesso in questa prima annata a Firenze non semplice, questa volta ha qualche attenuante in più data la frenesia del momento.
Bonaventura 7 - Ecco un’altra delle mille versioni di sé: ora si è messo in testa di fare il mediano di fatica, senza risparmiare sulla qualità. Un assist e tanto altro.
Dall’84’ Milenkovic sv.
Duncan 6 - Ritrova un posto da titolare e cura la parte più sporca del gioco, riuscendo comunque pure a legare difesa e attacco, quando ha modo. Fuori all’intervallo.
Dal 46’ Arthur 6 - Non cambia le sorti della squadra, anche se a centrocampo la sfera sembra poter correre un pizzico più veloce seguendo le sue idee.
Ikone 7 - La sua avventura a Firenze non è ancora decollata dopo oltre due anni, col Genoa ritrova la chance dal 1’ e la sfrutta realizzando di testa la rete dell’1-1.
Beltran 6 - La sua posizione, nel calcio secondo Italiano, è ormai il trequartista. A volte nascosto, serve però un bel pallone per Belotti che è in fuorigioco di nulla.
Dal 56’ Mandragora 6 - Più movimento e robustezza a centrocampo da quando entra sul campo, spaventa anche Martinez su calcio di punizione.
Sottil 5,5 - Partenza interessante, ma più passa il tempo sul cronometro del match e sempre meno si tende a notarlo nel cuore delle azioni. Finché non lascia il campo.
Dal 56’ Gonzalez 5,5 - Ci si attende sempre di più da un asso del suo calibro e invece conferma il recente momento di difficoltà personale.
Belotti 6 - Alla disperata ricerca del gol, a metà primo tempo lo troverebbe anche ma è in fuorigioco per questione davvero di centimetri. Sfortunato ma comunque combattivo.
Dal 56’ Kouame 6 - Si traveste da centravanti per gli assalti del secondo tempo: svuota un po’ troppo l’area di rigore, ma quando trova i giusti spazi è ficcante.
Vincenzo Italiano 5,5 - La Fiorentina entra discretamente nella partita, creando le prime occasioni da gol ma, come in una sorta di anatema, si vede punita quasi al primo tentativo avversario e su leggerezza della difesa. Non una novità, insomma: a inizio ripresa però ecco il pareggio e tanti cambi che mutano più volte la faccia della sua squadra. Nel finale però l’assedio è poco produttivo e forse pure non convinto.
GENOA (di Yvonne Alessandro)
Martinez 6- Sospiro di sollievo sul gol incrociato da Belotti poi annullato, soffia fuori la punizione maledetta di Mandragora. Non può smaterializzarsi sull’insaccata di Ikoné.
De Winter 6,5- Astuto in anticipo su Parisi, a Sottil non concede nemmeno un centimetro. Quando gli chiedono di stringere risponde presente e...cattivo. Un gladiatore insormontabile.
Bani 6,5- Duello tra titani con Belotti. Ringhia su ogni palla, vince così tanti duelli aerei da non sembrar vestire la mascherina protettiva. Direttore della retroguardia per distacco.
Vasquez 6- Occhi spiritati su ogni offensiva avversaria. Non lascia mai scoperta la propria piazzola, puntuale e pulito nelle scivolate anche più avventate. Nel finale usa attenzione extra su un Kouamé arzillo.
Martin 5,5- Tornato dopo l’affaticamento muscolare. Alla grande in avanti, rivedibile nelle coperture. Nel secondo tempo viene punito per una disattenzione fatale su Ikoné. Dal 61’ Haps 6- Un mattone in più per il blocco invalicabile del Genoa. Borderline nella parapiglia dei minuti finali dove si sospetta un tocco col braccio, ma l’arbitro lo grazia.
Sabelli 6- Fa e disfa. Essenziale nello sviluppo del gioco, pregevole in alcuni controlli vellutati. Si perde un po’ in un bicchier d’acqua alle volte però. Dal 61’ Spence 6- Cambia l’inerzia sulla fascia destra. Ara in lungo e in largo la corsia con la sua velocità, costringe anche Nico Gonzalez a coprire.
Badelj 6,5- Prezioso nello sporcare traiettorie insidiose o imbucate velenose. Certe aperture sono un toccasana per le discese del Genoa, a lungo andare perde un po’ di smalto. Esce tra gli applausi della sua ex tifoseria. Dal 80’ Strootman s.v. - Forza fresca, dà man forte ai compagni.
Messias 6- Una volpe nel leggere la leggerezza di Martinez Quarta, però si inceppa sul più bello e spreca la palla gol. In questa occasione la malasorte vuole che si infortuni, costretto ad alzare bandiera bianca. Dal 44’ Thorsby 6- Non ruberà l'occhio per inventiva, ma il suo lo fa. Preferisce limitarsi a giocate elementari senza correre alcun rischio.
Frendrup 6,5- Fisico d’acciaio al servizio della squadra. Chiamato a rientrare tutte le volte che può, bilancia al meglio gli equilibri davanti la difesa. E quanti palloni raccoglie e ricicla. Una lavatrice impazzita.
Ekuban 6,5- È ispirato e si vede. Dopo il gol al Verona si ricava il calcio di rigore beffando Parisi in anticipo. Deve raddrizzare la mira però, ha sciupato ben due occasioni in precedenza. Dal 61’ Retegui 6- Furbo nel fuggire alla marcatura di Kayode, fa tremare la Fiorentina nel possibile rigore poi tolto.
Gudmundsson 7,5- E allora mezzala sì in questo match, ma poco importa. Pulizia tecnica assoluta, prevede il futuro su alcune giocate e gli avversari non stanno al passo. Ghiaccio nelle vene dal dischetto è imbattibile, spiazza Terracciano e firma il 13esimo gol in campionato. Un segnale bello forte a tutta la Fiorentina che lo aveva cercato a gennaio.
Alberto Gilardino 6,5- Il suo Genoa si conferma belva da trasferta. Imbattuto in 8 delle ultime 9 gare fuori casa, compresa questa. Strappa un punto pesante alla Fiorentina senza però vendicarsi completamente rispetto al brutto ko dell'andata.
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