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...con Giuseppe Ursino
“Sosta utile a Cosmi. Flop Italia in Champions? La Nazionale ha giocatori bravi, ma in Europa c’è più intensità. Prandelli? Troppi social, questo calcio stanca. E gli insulti a Simy e Ounas...”
Sosta propizia per il Crotone di Serse Cosmi. “L’allenatore cosi ha modo di conoscere ulteriormente la squadra, considerato che non ha avuto neanche il tempo visti i tanti impegni ravvicinati”, dice a Tuttomercatoweb il ds Giuseppe Ursino.
Intanto l’Italia ha battuto l’Irlanda.
“È la Nazionale di Mancini. Abbiamo calciatori molto bravi. E penso che anche contro la Bulgaria non avremo problemi”.
Calciatori bravi, ma... le nostre squadre sono fuori dalla Champions.
“È un altro discorso. E dipende da tante cose. Non siamo ancora arrivati all’intensità di gioco delle squadre straniere, soprattutto quelle inglesi e tedesche. Nelle nostre squadre ci sono pochi giovani, bisogna cambiare anche la mentalità di gioco. Chi si avvicina un po’ al modo di giocare europeo è l’Atalanta, ma poi dipende anche dalla qualità dei giocatori”.
Il Crotone e la salvezza: quanto ci credete?
“Bisogna continuare a giocare e stare sempre sul pezzo. L’esempio più lampante lo ha dato il Benevento che ha battuto la Juventus. E poi è importante anche il piazzamento”.
Il Crotone in lotta per la salvezza ci può stare. Discorso diverso per Cagliari, Fiorentina, Torino e Parma...
“È un campionato anomalo. Senza tifosi. Quando giochi non sentì niente, solo le urla dei calciatori e dell’allenatore. Più di una volta si esagera. In coda sarà bagarre fini alla fine. Poi il Cagliari ha una rosa per ambire a ben altri risultati, come quella del Torino”.
Prandelli ha lasciato la Fiorentina. Come vede il suo addio?
“Il calcio ognuno lo sente a modo suo. A me prende completamente. Prandelli è una grandissima persona, ma si vedeva in faccia che non ce la faceva più. Questo calcio ti toglie tanto, non è più quello di una volta. Oggi il calcio è diventato social e tanto altro. Se non superi questa fase non ce la fai... e ti porta problemi”
A proposito dei social. Simy e Ounas sono stati vittime di insulti e offese.
“Abbiamo condannato fortemente quanto accaduto. Sia con Ounas che con Simy. Simy è uno di noi, di Crotone: non merita queste cose. Ma il razzismo va combattuto senza fare troppo importanza altrimenti rendiamo protagonisti gli autori di questi gesti”.
Il futuro di Simy e Messias sarà ancora in Serie A a prescindere da come finirete il campionato?
“Beh, dipenderà anche dai miei colleghi (sorride, ndr). Simy merita ampiamente di giocare in Serie A. Può arrivare anche a venti gol. Lo vedo in allenamento, migliora in continuazione. Come Messias, mezzali come lui ce ne sono poche: è un giocatore importante”.
Intanto l’Italia ha battuto l’Irlanda.
“È la Nazionale di Mancini. Abbiamo calciatori molto bravi. E penso che anche contro la Bulgaria non avremo problemi”.
Calciatori bravi, ma... le nostre squadre sono fuori dalla Champions.
“È un altro discorso. E dipende da tante cose. Non siamo ancora arrivati all’intensità di gioco delle squadre straniere, soprattutto quelle inglesi e tedesche. Nelle nostre squadre ci sono pochi giovani, bisogna cambiare anche la mentalità di gioco. Chi si avvicina un po’ al modo di giocare europeo è l’Atalanta, ma poi dipende anche dalla qualità dei giocatori”.
Il Crotone e la salvezza: quanto ci credete?
“Bisogna continuare a giocare e stare sempre sul pezzo. L’esempio più lampante lo ha dato il Benevento che ha battuto la Juventus. E poi è importante anche il piazzamento”.
Il Crotone in lotta per la salvezza ci può stare. Discorso diverso per Cagliari, Fiorentina, Torino e Parma...
“È un campionato anomalo. Senza tifosi. Quando giochi non sentì niente, solo le urla dei calciatori e dell’allenatore. Più di una volta si esagera. In coda sarà bagarre fini alla fine. Poi il Cagliari ha una rosa per ambire a ben altri risultati, come quella del Torino”.
Prandelli ha lasciato la Fiorentina. Come vede il suo addio?
“Il calcio ognuno lo sente a modo suo. A me prende completamente. Prandelli è una grandissima persona, ma si vedeva in faccia che non ce la faceva più. Questo calcio ti toglie tanto, non è più quello di una volta. Oggi il calcio è diventato social e tanto altro. Se non superi questa fase non ce la fai... e ti porta problemi”
A proposito dei social. Simy e Ounas sono stati vittime di insulti e offese.
“Abbiamo condannato fortemente quanto accaduto. Sia con Ounas che con Simy. Simy è uno di noi, di Crotone: non merita queste cose. Ma il razzismo va combattuto senza fare troppo importanza altrimenti rendiamo protagonisti gli autori di questi gesti”.
Il futuro di Simy e Messias sarà ancora in Serie A a prescindere da come finirete il campionato?
“Beh, dipenderà anche dai miei colleghi (sorride, ndr). Simy merita ampiamente di giocare in Serie A. Può arrivare anche a venti gol. Lo vedo in allenamento, migliora in continuazione. Come Messias, mezzali come lui ce ne sono poche: è un giocatore importante”.
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