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Le pagelle della Lazio - Felipe Anderson imperversa, Milinkovic alla distanza. Ma la difesa?TUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
sabato 21 maggio 2022, 22:54Serie A
di Luca Chiarini

Le pagelle della Lazio - Felipe Anderson imperversa, Milinkovic alla distanza. Ma la difesa?

Lazio-Hellas Verona 3-3

Strakosha 6 - Incolpevole su tutti i gol del Verona: il colpo di testa di Simeone è troppo ravvicinato per pensare di opporvisi, la stecca di Lasagna rimbalza beffardamente sui due legni prima di finire in rete, quello di Hongla è il più semplice dei tap-in.

Lazzari 5,5 - Il giudizio va scisso in due considerazioni: quella sulla fase difensiva, a lungo annaspante (come quella del resto della ciurma), e quella relativa alle solite sgasate sulla fascia, che spesso e volentieri turbano il fragile ordine della resistenza scaligera. Dormiente sul tris veneto: leggerezza che pesa sul bilancio di serata.

Luiz Felipe 5,5 - Non è esente dal tremolio generalizzato indotto dalle discese ai mille all'ora del Verona nelle fasi iniziali dell'incontro. Non ha responsabilità dirette sui due gol dei veneti, ma è spesso impreciso. Dal 46' Kamenovic 6 - Fa il massimo per contenere Hongla, ma non basta.

Acerbi 5 - La morsa del Verona nel primo quarto d'ora disorienta lui e tutto il resto della linea. Lasagna s'inventa un gol dal nulla o quasi, ma lui potrebbe accorciare con maggiore celerità sull'ex Udinese. Non impeccabile nemmeno sul terzo gol della squadra di Tudor.

Marusic 5 - Sul primo gol del Verona è lui a prendersi una ricca porzione di colpe: prima Faraoni gli sguscia via pescando sul secondo palo Lazovic, e poi chiude tardivamente su Simeone, che ha tutto il tempo per frustare di testa e aprire i giochi.

Milinkovic-Savic 6,5 - Finisce un po' inghiottito dai ritmi forsennati del primo tempo. Tiene botta nei duelli e riesce a cavarsela in quasi ogni situazione, anche se inizialmente non è tra i più coinvolti nel fraseggio. Dopo l'intervallo il clic: esibisce le stimmate del campione, e inizia a trascinare.


Cataldi 6,5 - Regia di personalità che gli vale la standing ovation dell'Olimpico al momento dell'uscita dal campo. A tutto questo va aggiunta la causticità dei suoi piazzati: bocconi prelibati per Milinkovic, che non li inghiotte solo per questione di dettagli. Dal 73' Leiva 6 - Ordinato dopo l'ingresso.

Basic 6 - Strappa qualche applauso con un paio di apprezzabili sventagliate con il contagiri. Cerca soprattutto di accompagnare ogni transizione, come quando al 38', raccogliendo un lob di Lazzari, colpisce debolmente di testa da posizione non semplice. Dal 79' Akpa Akpro s.v.

Felipe Anderson 7,5 - Guida la rimonta spalancando la valvola del talento. Prima offre l'assist a Jovane Cabral con un bel tocco a rimorchio, e poi timbra il 2-2 con un pizzico di fortuna sul rimpallo vinto e grande freddezza nel tocco a tu per tu con Berardi.

Jovane Cabral 7 - Serata che difficilmente dimenticherà. Si sblocca in Serie A con un pezzo di bravura: sangue freddo nel controllo orientato e destro "corretto" dallo sfortunato Sutalo. Tende a sganciarsi per offrire linee di passaggio in uscita: Sarri avrà apprezzato. Dal 73' Romero 6 - Preso in mezzo in occasione del definitivo 3-3. Non ha tempo per incidere: voto politico.

Zaccagni 6,5 - Non "sente" la sfida da ex. Gioca con disinvoltura, affidandosi ai soliti movimenti codificati che i vecchi compagni soffrono, pur conoscendoli come le loro tasche. Rifinitura clinica per Felipe Anderson in occasione dell'1-2. Dal 48' Pedro 6,5 - Firma il sorpasso avviando e rifinendo l'azione.

Maurizio Sarri 6 - Il suo Sarri-ball si scorge a fasi alterne, come un sole splendente oscurato a intervalli irregolari da qualche nuvola passeggera. I passi avanti sono evidenti, esattamente come le lacune da colmare. Il progetto è di lungo respiro: il tempo, dunque, non manca.