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Keita e il tema razzismo: "Non si può andare allo stadio per sfogarsi. L'Inter ha fatto capire di non starci"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 27 marzo 2019, 14:08News
di Christian Liotta
per Fcinternews.it

Keita e il tema razzismo: "Non si può andare allo stadio per sfogarsi. L'Inter ha fatto capire di non starci"

Keita Baldé, attaccante dell'Inter, torna sul tema del razzismo negli stadi intervistato da Quotidiano.net: "Sono fiero e orgoglioso del colore della pelle che ho e della razza che mi hanno dato i miei genitori, non cambierei mai. La mia famiglia mi ha insegnato ad avere buon cuore e rispetto per le persone.Il calcio è uno sport che può dare tanta speranza, che deve far sognare le persone. Deve essere uno spettacolo, uno show. Non si può pensare di andare allo stadio per sfogarsi di quello che accade nel resto della propria vita, insultando gli avversari. Purtroppo ultimamente vedo capitare spesso qualcosa del genere e sinceramente non posso che essere molto dispiaciuto per questi fatti".

Keita torna sui fatti di Inter-Napoli, contraddistinta dai cori contro il suo connazionale Kalidou Koulibaly: "Nel corso della partita, in realtà, non ho capito nulla di quello che stava accadendo contro Koulibaly. In quel momento ero un calciatore che stava pensando a giocare e non ho fatto caso agli avvenimenti. Mi è spiaciuto soprattutto perché è capitato proprio a Kalidou, che per me è un fratello. È brutto che accada in generale, ma lui è l’ultimo a cui vorrei succedesse se proprio dovessi scegliere. Dentro lo spogliatioio ci siamo detti che è assurdo accada una cosa del genere nel 2019, a Milano, una delle città più sviluppate al mondo". Si parla poi della campagna 'BUU' lanciata dall'Inter: "Mi è piaciuta tantissimo, mi fa capire che a loro interessa prendere parte a questo processo di sensibilizzazione dopo quello che abbiamo visto durante Inter-Napoli. C’è attenzione per quanto successo, si vuole dare un segnale forte per far sì che non accada più e per far capire che l’Inter non è quel gruppo di persone che hanno fatto questo a Koulibaly. Spero che questo tipo di iniziative possano essere sempre più frequenti in tutta Italia perchè alla fine sono queste le cose che faranno cambiare il nostro mondo". 

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