TS - Lukaku, chiamata Champions: deve fare la differenza anche in Europa
L'uomo a cui si appiglia l'Inter per tentare una miracolosa qualificazione è, in prima battuta, sempre lo stesso: Romelu Lukaku. Tenuto a riposo contro il Sassuolo, entrando solo nel finale, il belga ha finora segnato in Champions solo al BMG che affronterà oggi. "Contro Shakhtar e Real Madrid - ha saltato per infortunio la partita di Valdebebas contro i blancos - è rimasto a secco, con due prestazioni in chiaroscuro", ricorda Tuttosport.
Anche lo scorso anno, scrive il quotidiano, il belga non segnà nelle prime quattro e poi fece fuoco e fiamme contro lo Slavia Praga, segnando anche nell'ultimo turno contro il Barcellona. "Gol che non bastò all’Inter per imporsi - vinsero i catalani 2-1 - e passare il turno, anche perché il belga in quella stessa partita, sbagliò due reti decisive ai fini del risultato. Insomma, se da un lato Lukaku è indiscutibilmente il Giocatore - con la "g" maiuscola - dell'Inter, autore di ben 43 reti in 62 partite in nerazzurro (per capirsi, ritmi alla Ronaldo e Vieri), dall'altro deve fare anche lui quello step per elevarsi ai livelli dei grandi centravanti d'Europa, gente come Lewandowski o Suarez che, salvo rari casi, in Champions hanno sempre lasciato il segno con reti fondamentali per i cammini delle proprie squadre", scrive ancora Tuttosport.
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