Sosa e il passaggio all'Inter a rischio per colpa della... scrittura: "Ecco cosa ha capito la signora Pellegrini"

Ruben Sosa è il protagonista della nuova puntata di 'Futbol Club', format di InterTV. L'uruguaiano ha raccontato anche un curioso retroscena sul suo arrivo all'Inter e legato alla sua calligrafia: "Io ero il quinto straniero, ai tempi c’erano gli olandesi Bergkamp e Jonk, Pancev, Shalimov e l’ultimo arrivato ero io. Non avevo intenzione di firmare il contratto perché la signora Pellegrini mi aveva fatto firmare un autografo per sua figlia, ma era lei che faceva i contratti, quindi attraverso la scrittura pensava di capire che tipo di persona eri. E a me è andato tutto male".

"La mia scrittura diceva che ero donnaiolo, che non facevo amicizia con nessuno e che giocavo a calcio solo per soldi - rivela El Principito -. E poi Paco Casal, che era il mio rappresentate, mi ha detto 'Beh, andiamo alla Lazio', gli ho chiesto perché e mi ha risposto 'È successo qualcosa che non sappiamo ma non ti vogliono'. Ho chiesto 'Com'è possibile... siamo lontani?'. 'No, siamo vicini ma Pellegrini non ti vuole'. E io dissi 'Beh, lasciatemi provare un'ultima volta oppure andiamo di nuovo alla Lazio, dopo vediamo...'. Sono andato da Pellegrini, dalla sua signora, con le mia figlie che erano là in casa e dico a Pellegrini 'Guarda, facciamo una cosa: se io faccio 20 gol lei mi paga quello che dice Casal, se ne faccio meno metta la cifra che vuole, non mi interessa, metta 100, 50, qualunque cosa lei voglia'. Allora il presidente mi dice 'Sul serio?' e mi stringe la mano, 'così voglio i giocatori io'".