Inter, per Lautaro è questione di gratitudine, di rispetto e di riconoscenza
Attaccante del futuro, pedina offensivamente universale, elemento dalle abilità illimitate, centravanti che fa gol in ogni modo, da ogni dove, per ogni avversario.
Lauty piace a tutti, altro che Chelsea e City (che certamente oltre sono andate della più banale osservazione a distanza). Pensate che piace pure all’Inter, più di tutte le altre. Ad Antonio Conte, più di tutti gli altri. Ogni cosa ha un prezzo, ovvio. Martinez, per primo, ne è a conoscenza e, di fatti, da lui e solo da lui dipende il suo destino. Le ambizioni/intenzioni di Suning gli solleticano il cuore e perciò pensa, Lautaro, così come pensa Marotta, che sia più facile migliorare la squadra attorno a lui che farlo grazie ai soldi generati dal suo eventuale addio. È una questione di gratitudine, di rispetto, di riconoscenza. Per l’Inter che lo ha voluto più di tutti, per Conte che lo ha messo al centro del progetto nerazzurro, per Milito che gli ha fatto una testa così perché la scelta infine ricadesse sulla squadra che, da bambino, aveva visto salire sul tetto del mondo grazie alle prodezze del Principe, suo mentore. Lautaro ha 22 anni e (al momento) il suo obiettivo è rimanere sulla nave di Antonio. Di tempo per imbarcarsi in altri lussuriosi velieri, in fondo, ce n’è. E pure tanto.