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Dalle parole di Commisso alla trattativa con la Juve: il punto sul futuro di Federico Chiesa
"Chiesa non sarà il mio Roberto Baggio". Una dichiarazione forte, mediatica, in pieno stile americano. Si era presentato così Rocco Commisso a stampa e tifosi fiorentini lo scorso anno, la scorsa estate. Il tycoon italoamericano, nonostante le trattative già intavolate dalla precedente proprietà, aveva messo Federico Chiesa al centro del proprio progetto sportivo del primo anno. Il 25 viola è poi rimasto nonostante qualche mugugno, ha ritrovato il sorriso con l'arrivo di Iachini e aiutato la Fiorentina nella corsa salvezza che ha visto la squadra impegnata almeno fino a 3-4 giornate dal termine del campionato.
Una promessa è una promessa - La scorsa estate, questa volta al riparo da microfoni e telecamere, Commisso aveva anche aggiunto una postilla al suo ragionamento. Se la sessione di mercato successiva, quindi quella ancora in corso, fosse arrivata un'offerta degna del valore del ragazzo, la cessione sarebbe stata possibile. Ed in effetti Commisso non si spostato da questa promessa. Per tutta l'estate lui e i dirigenti hanno ripetuto il concetto: Chiesa può partire a fronte di un'offerta importante. Offerta importante che, giusto sottolinearlo, fino a pochi giorni fa non era arrivata. Ma sabato sera, nel ventre di San Siro e col rammarico della sconfitta maturata nel finale, Commisso ha aperto: "Per Chiesa vediamo, nell'ultima settimana tutto è possibile".
La Juventus è ancora avanti - Radiomercata predica attenzione in merito alla situazione del giocatore. Qualcosa in effetti si sta muovendo, anche se ancora la quadra non è stata trovata. L'estero è stato escluso dal diretto interessato, il Milan lo vorrebbe ma ha difficoltà a sostenere un investimento di tali proporzioni. L'Inter appare più che coperta. E così la squadra buona è ancora una volta la Juventus. I bianconeri ci stanno provando, Commisso potrebbe rivedere al ribasso la propria pretesa da 70 milioni di euro, ma prima serve chiudere qualche cessione per fare cassa e liberare spazio salariale. La risoluzione di Khedira sarà un primo passo, la cessione di Douglas Costa potrebbe essere il secondo. A quel punto, magari con l'inserimento di una contropartita (Rugani?), l'operazione Chiesa potrebbe davvero andare in porto.
Una promessa è una promessa - La scorsa estate, questa volta al riparo da microfoni e telecamere, Commisso aveva anche aggiunto una postilla al suo ragionamento. Se la sessione di mercato successiva, quindi quella ancora in corso, fosse arrivata un'offerta degna del valore del ragazzo, la cessione sarebbe stata possibile. Ed in effetti Commisso non si spostato da questa promessa. Per tutta l'estate lui e i dirigenti hanno ripetuto il concetto: Chiesa può partire a fronte di un'offerta importante. Offerta importante che, giusto sottolinearlo, fino a pochi giorni fa non era arrivata. Ma sabato sera, nel ventre di San Siro e col rammarico della sconfitta maturata nel finale, Commisso ha aperto: "Per Chiesa vediamo, nell'ultima settimana tutto è possibile".
La Juventus è ancora avanti - Radiomercata predica attenzione in merito alla situazione del giocatore. Qualcosa in effetti si sta muovendo, anche se ancora la quadra non è stata trovata. L'estero è stato escluso dal diretto interessato, il Milan lo vorrebbe ma ha difficoltà a sostenere un investimento di tali proporzioni. L'Inter appare più che coperta. E così la squadra buona è ancora una volta la Juventus. I bianconeri ci stanno provando, Commisso potrebbe rivedere al ribasso la propria pretesa da 70 milioni di euro, ma prima serve chiudere qualche cessione per fare cassa e liberare spazio salariale. La risoluzione di Khedira sarà un primo passo, la cessione di Douglas Costa potrebbe essere il secondo. A quel punto, magari con l'inserimento di una contropartita (Rugani?), l'operazione Chiesa potrebbe davvero andare in porto.
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