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Lazio-procura federale, la storia infinita continua: oggi altra udienza del processo tamponi
Altro giro, altra corsa. A quasi un anno di distanza dall'inizio (era a cavallo fra ottobre e novembre 2020), oggi ci sarà un nuovo capitolo della vicenda dei tamponi per la Lazio. La storia sembrava dovesse finire il 7 settembre, quando il Collegio di Garanzia del Coni (terzo e ultimo grado di giudizio, presieduto da Franco Frattini) si era riunito per emettere la sentenza definitiva. Invece il ricorso della Lazio è stato accolto in gran parte (5 punti su 6) e la palla è stata ripassata al secondo grado, alla Corte d’appello federale, che dovrà rimodulare la sentenza del 30 aprile: 12 mesi a Lotito (che per questo motivo, sostenendo di non essere inibito, si era presentato al consiglio federale) e ai medici Pulcini e Rodia e 200mila euro di multa alla società.
Oggi la Caf appunto stabilirà una nuova sentenza. Cruciale che in secondo grado, secondo il Collegio di Garanzia, non si sia tenuto nella giusta considerazione il parere di Fabrizio Pregliasco, Francesco Bondanini e Patrizio Rossi, i tre esperti sollecitati dalla Lazio che avevano sostenuto le tesi del club sul margine di errore relativo all’esito dei tamponi (il nodo dei falsi positivi) e sul fatto che dovessero essere i laboratori ad avvisare le Asl delle positività, le quali (le asl, non i medici) avrebbero dovuto isolare loro i soggetti.
C'è molta curiosità su ciò che verrà deciso riguardo il presidente Lotito, che sta scontando i 7 mesi di inibizione stabiliti in primo grado il 26 marzo: per questo la Figc l'ha respinto nell'ultimo consiglio federale, anche se, secondo il presidente della Lazio, aveva tutte le carte in regola per partecipare e aveva chiesto il reintegro. In base alla sentenza odierna, si capirà il suo futuro istituzionale: con un'inibizione superiore a 10 mesi e un giorno cadrà la sua carica di consigliere di Lega.
Rispetto all'udienza del 30 aprile scorso, per legge il collegio odierno deve avere «una composizione diversa da quello precedente» e dunque il presidente non sarà Mario Luigi Torsello, ma Marco Lipari con Francesca Morelli come relatrice del caso.
Oggi la Caf appunto stabilirà una nuova sentenza. Cruciale che in secondo grado, secondo il Collegio di Garanzia, non si sia tenuto nella giusta considerazione il parere di Fabrizio Pregliasco, Francesco Bondanini e Patrizio Rossi, i tre esperti sollecitati dalla Lazio che avevano sostenuto le tesi del club sul margine di errore relativo all’esito dei tamponi (il nodo dei falsi positivi) e sul fatto che dovessero essere i laboratori ad avvisare le Asl delle positività, le quali (le asl, non i medici) avrebbero dovuto isolare loro i soggetti.
C'è molta curiosità su ciò che verrà deciso riguardo il presidente Lotito, che sta scontando i 7 mesi di inibizione stabiliti in primo grado il 26 marzo: per questo la Figc l'ha respinto nell'ultimo consiglio federale, anche se, secondo il presidente della Lazio, aveva tutte le carte in regola per partecipare e aveva chiesto il reintegro. In base alla sentenza odierna, si capirà il suo futuro istituzionale: con un'inibizione superiore a 10 mesi e un giorno cadrà la sua carica di consigliere di Lega.
Rispetto all'udienza del 30 aprile scorso, per legge il collegio odierno deve avere «una composizione diversa da quello precedente» e dunque il presidente non sarà Mario Luigi Torsello, ma Marco Lipari con Francesca Morelli come relatrice del caso.
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