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Inter, finale batticuore. Vincere e sperare, per il resto ci si affiderà alla storia
Il Milan in testa con 83 punti e la testa a Reggio Emilia contro il Sassuolo. L'Inter alle spalle con 81 lunghezze, Coppa e Supercoppa di Lega già in bacheca, pronta a schiacciare la Sampdoria e sperare nella notizia delle notizie. Può accadere, sì. Nella storia della Serie A e non solo è accaduto diverse volte che il titolo si decidesse all'ultima giornata con tanto di sorpasso al fotofinish e la festa che clamorosamente esplode da un'altra parte del Paese.
Milano aspetta e tende le orecchie, con la consapevolezza che prima bisognerà portare a termine il proprio di lavoro, un cammino che quest'anno ha mostrato delle inevitabili falle quando il secondo portiere non vede mai il campo e all'improvviso si ritrova tra i pali nella gara più importante, o quando il miglior centrocampista del campionato non ha un degno sostituto in panchina, o quando l'attaccante trascinante smette di segnare per diversi mesi.
Però la storia parla chiaro: la Fatal Verona del 73', il Milan di Zaccheroni nel '99, la pioggia di Perugia e l'estasi della Lazio di Eriksson nel 2000, il 5 maggio 2002 che il popolo interista non può dimenticare. E continuano le storie varcando i confini nazionali. Il calcio è maledettamente strano. Simone Inzaghi lo sa e così ha preparato Inter-Sampdoria, senza Gagliardini ma con Vecino per avere alternative: vincere e sperare che il risultato di Reggio Emilia offra un epilogo opposto.
Milano aspetta e tende le orecchie, con la consapevolezza che prima bisognerà portare a termine il proprio di lavoro, un cammino che quest'anno ha mostrato delle inevitabili falle quando il secondo portiere non vede mai il campo e all'improvviso si ritrova tra i pali nella gara più importante, o quando il miglior centrocampista del campionato non ha un degno sostituto in panchina, o quando l'attaccante trascinante smette di segnare per diversi mesi.
Però la storia parla chiaro: la Fatal Verona del 73', il Milan di Zaccheroni nel '99, la pioggia di Perugia e l'estasi della Lazio di Eriksson nel 2000, il 5 maggio 2002 che il popolo interista non può dimenticare. E continuano le storie varcando i confini nazionali. Il calcio è maledettamente strano. Simone Inzaghi lo sa e così ha preparato Inter-Sampdoria, senza Gagliardini ma con Vecino per avere alternative: vincere e sperare che il risultato di Reggio Emilia offra un epilogo opposto.
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