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Vocalelli: "Da attaccante d'are a tecnico scudettato: Simone Inzaghi abbatte il tabù"
Nel suo fondo su La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli ha parlato di Simone Inzaghi che sta per conquistare il suo primo scudetto da allenatore: "Battere il record di punti. Vincere lo scudetto nel derby. Far crescere la differenza reti, vera spia dell’equilibrio di squadra. Simone Inzaghi ha tanti obiettivi, per impreziosire la conquista della seconda stella. Ma c’è un altro tabù, di cui non si parla, che sta per abbattere a livello individuale: un ex centravanti - il suo ruolo da calciatore - capace di vincere anche in panchina".
Prosegue: "Andando all’indietro di almeno 15 anni: Spalletti centrocampista. Pioli difensore, Conte centrocampista, Sarri difensore, Allegri centrocampista, Mourinho centrocampista. Per trovare qualcuno che avesse confidenza con il gioco d’attacco, bisogna arrivare a Mancini, che però era un numero 10. Un centravanti che diventa allenatore e vince lo scudetto è davvero una novità assoluta. Anche perché, dicevamo, è diventato quasi uno slogan - per la verità con solide fondamenta - il concetto del centrocampista che è già… un allenatore in campo. Ancora oggi è così in Italia e all’estero. Da noi è sufficiente pensare a Gasperini, Allegri, Thiago Motta, De Rossi, Italiano: tutti nati lì dove si vincono e si perdono le partite. Dove ci si costruisce allenatori, come è successo - per andare al passato - a Trapattoni e Capello".
In chiusura: "Simone Inzaghi è riuscito ad andare oltre. Non con l’esperienza di direttore d’orchestra accumulata da calciatore, ma con una applicazione feroce che lo ha portato ad essere un perfezionista. La specializzazione, che Simone aveva da calciatore, con l’ossessione del gol, è stata superata a pieni voti dal Simone allenatore. Un ex centravanti non più solista ma direttore d’orchestra. Chi lo dice che bisogna essere stati allenatori in campo per far bene in panchina?".
Prosegue: "Andando all’indietro di almeno 15 anni: Spalletti centrocampista. Pioli difensore, Conte centrocampista, Sarri difensore, Allegri centrocampista, Mourinho centrocampista. Per trovare qualcuno che avesse confidenza con il gioco d’attacco, bisogna arrivare a Mancini, che però era un numero 10. Un centravanti che diventa allenatore e vince lo scudetto è davvero una novità assoluta. Anche perché, dicevamo, è diventato quasi uno slogan - per la verità con solide fondamenta - il concetto del centrocampista che è già… un allenatore in campo. Ancora oggi è così in Italia e all’estero. Da noi è sufficiente pensare a Gasperini, Allegri, Thiago Motta, De Rossi, Italiano: tutti nati lì dove si vincono e si perdono le partite. Dove ci si costruisce allenatori, come è successo - per andare al passato - a Trapattoni e Capello".
In chiusura: "Simone Inzaghi è riuscito ad andare oltre. Non con l’esperienza di direttore d’orchestra accumulata da calciatore, ma con una applicazione feroce che lo ha portato ad essere un perfezionista. La specializzazione, che Simone aveva da calciatore, con l’ossessione del gol, è stata superata a pieni voti dal Simone allenatore. Un ex centravanti non più solista ma direttore d’orchestra. Chi lo dice che bisogna essere stati allenatori in campo per far bene in panchina?".
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