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4 maggio 1949, il Grande Torino si arrende a Superga per la nebbia. Morti in 31
Alle 17.03 del 4 maggio 1949 si consuma la storia. Una storia certamente non bella, perché tutti quanti auspicherebbero una differenza rispetto a quanto successo. Il Grande Torino di Valentino Mazzola si accartoccia con un Fiat G212, della compagnia aerea ALI, sulla collina torinese a causa della nebbia. Nello schianto aereo perde la vita l'intera squadra granata, vincitrice di cinque Scudetti consecutivi dal 1942-43 al 1948-49, che peraltro costituiva la quasi totalità della Nazionale azzurra. Fra le 31 vittime ci sono anche Casalbore, fondatore di Tuttosport, Renato Tosatti e Luigi Cavallero, tre giornalisti che erano al seguito della squadra per l'amichevole con il Benfica.
Il compito di identificare le salme capita a Vittorio Pozzo, ex tecnico della Nazionale. I funerali delle vittime si svolsero il 6 di maggio, con oltre 600 mila persone che si riversarono per le strade di Torino. Tra i presenti anche Giulio Andreotti, in rappresentanza del Governo, e Ottorino Barassi, presidente della FIGC.
Il compito di identificare le salme capita a Vittorio Pozzo, ex tecnico della Nazionale. I funerali delle vittime si svolsero il 6 di maggio, con oltre 600 mila persone che si riversarono per le strade di Torino. Tra i presenti anche Giulio Andreotti, in rappresentanza del Governo, e Ottorino Barassi, presidente della FIGC.
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