Mateo Retegui, il centravanti trovato da Mancini nelle Pampas. E che piace alla Juve

Mateo Retegui, nel momento della sua convocazione in Nazionale, era un illustre sconosciuto. "Molti lo paragonano a Denis” aveva detto a quel tempo il commissario tecnico Roberto Mancini. "Io non voglio dire cose esagerate, ricordo Batistuta quando è arrivato in Italia e, ecco, è un giocatore che gli può somigliare. Arrivare così dall’Argentina, in una Nazionale, credo non sia così semplice. Un po’ di tempo credo gli ci voglia. Ma è un ragazzo molto educato, sveglio, un bravo centravanti. È giovane, è sveglio, credo non ci metterà molto a integrarsi. Abbiamo grande fiducia. Ma dobbiamo dargli un po’ di tempo".

Di tempo ne ha avuto e Retegui ha risposto, venendo in Italia, al Genoa, e attirando su di sé le attenzioni di club di prima fascia, come la Juventus, che lo ha seguito e valutato in questa stagione. Potrebbe anche affondare, a giugno, per il ruolo di vice Vlahovic. Molto dipenderà anche dagli altri: Milik, Kean e Chiesa, oltre a Yildiz che dovrebbe comunque rimanere alla Juventus. Otto i gol in stagione in ventisette presenze, un ruolo di comprimario rispetto al compagno di attacco Gudmundsson ma la sensazione che possa solo migliorare dopo un anno di apprendistato.

Retegui quindi può essere il centravanti dell'Europeo, anche se la concorrenza inizia a essere folta. Con uno Scamacca così sarà dura essere il titolare, ma lavorare per il ruolo da prima riserva. In ogni caso qualcosa che a inizio 2023 nessuno si sarebbe nemmeno sognato di pensare. Oggi Mateo Retegui compie 25 anni.