L’Inter in prestito - Joao Mario chiede il riscatto al Lokomotiv. Sarà plusvalenza
Nessuno è contento: società, procuratore, allenatore, giocatore, tifosi e perfino la stragrande maggioranza dei compagni. Joao finisce ai margini nella stagione della riconferma interista. Ciò nonostante, dopo il nulla cosmico durato fino a fine ottobre, agevolato da diversi infortuni altrui, strappa dodici presenze da titolare. Segna 1 gol, fornisce 1 assist, ma in un 5-0 facile al Meazza contro il Genoa.
Poi, il vuoto. L’Inter ottiene un posto nella grande Europa sudando freddo. Questa volta è rivoluzione. Nuova sede, nuovo allenatore (Conte), nuovo staff, nuovo claim "Not For Everyone)". Di sicuro non per Joao Mario che prova a convincere Antonio che non lo guarda neppure. L’ex Sporting allora accetta di andare, purché si tratti di un club da Champions e - va da sé - fortemente interessato a lui. Passano le settimane, i mesi, la pazienza. Poi, a fine agosto, quando non ci crede più nessuno, arriva il Lokomotiv Mosca che sul piatto mette un prestito con diritto di riscatto fissato a 18 milioni. Si può fare. Il ragazzo va. A bilancio pesa 9 milioni circa. In Russia, piccola frattura a un dito del piede sinistro (salta cinque match, due di Champions), è un leader. Dice, Joao: “Preferirei rimanere qui. Spero che il club russo possa riscattarmi”. E lo farà. In estate, forse prima, in Viale della Liberazione arriverà un bonifico da Mosca che tradotto significa plusvalenza e tutti felici. Ma quanta fatica.