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TMW - Il pranzo galeotto di Agnelli e Allegri, senza partita. E senza approccio per la panchina
Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri si sono incontrati in Versilia sabato scorso, con un pranzo galetto nella villa del presidente della Juventus. Come ha detto Andrea Pirlo, che sapeva dell'incontro, i due sono amici e si stimano. Tutto vero, perché già negli anni passati - non il giorno della partita, ovviamente - era tradizione trovarsi a Forte dei Marmi con le rispettive famiglie, per gli auguri e per passare una giornata insieme. È successo anche stavolta, anche se i due non hanno visto la partita insieme. Niente derby della Mole, dunque, ma una giornata di relax.
NIENTE APPROCCIO - È però ovvio che gli argomenti trattati non siano stati solo di cortesia. Perché è evidente che fra presidente e un allenatore, peraltro stipendiato fino all'estate scorsa, alla fine il discorso cada sul calcio. Non c'è però stato un approccio per la panchina, né un sondaggio, nulla. La Juventus è convinta di avere fatto una scelta giusta, che nove Scudetti non siano la regola ma l'eccezione, che steccare per un anno (e non vincere) possa capitare. Diverso ovviamente sarebbe il discorso di un mancato ingresso in Champions League, bucando completamente le prime quattro. Nel calcio niente è impossibile né imponderabile, ma la Juve preferirebbe non dovere aspettare questi discorsi.
AVANTI CON PIRLO - Così Agnelli, come tutta la dirigenza, preferirebbe continuare nella direzione intrapresa la scorsa estate. Con uno svecchiamento della rosa, con dei capitali immessi da Exor, con un aumento di bilancio che serviva per investimenti e invece il Covid ha rosicchiato. Sarebbe sorprendente, per chiunque vicino alla società, che Pirlo non venisse riconfermato a fine stagione. I movimenti dei big delle panchine sono ancora lenti, Pirlo gode di fiducia anche se non incondizionata. Come tutti è legato ai risultati che, al momento, non gli stanno dando grande ragione.
COME CONTE - Allegri invece sa di volere ritornare in panchina. Ma un suo ritorno in bianconero sembra "altamente improbabile", almeno secondo i ben informati. Anche qui la stagione è in corso, l'intenzione non è più di rimanere fermo per un anno sabbatico, qualche piazza importante potrebbe (e dovrà) cambiare la guida tecnica. Così la Champions può venire in aiuto per una nuova sfida. Raccogliere invece il testimone di Pirlo, nonostante l'amicizia con Agnelli, potrebbe essere considerato un azzardo da non fare. C'è tempo, siamo appena all'inizio. Ma la sensazione che si respira è che un ritorno non sia cosa possibile. Come Conte due anni fa, invece, cercherà il progetto migliore per il prosieguo. Smentito poi l'incontro di gennaio con Tiago Pinto, anche se la Roma è una delle possibilità perché Fonseca, probabilmente, è al capolinea.
NIENTE APPROCCIO - È però ovvio che gli argomenti trattati non siano stati solo di cortesia. Perché è evidente che fra presidente e un allenatore, peraltro stipendiato fino all'estate scorsa, alla fine il discorso cada sul calcio. Non c'è però stato un approccio per la panchina, né un sondaggio, nulla. La Juventus è convinta di avere fatto una scelta giusta, che nove Scudetti non siano la regola ma l'eccezione, che steccare per un anno (e non vincere) possa capitare. Diverso ovviamente sarebbe il discorso di un mancato ingresso in Champions League, bucando completamente le prime quattro. Nel calcio niente è impossibile né imponderabile, ma la Juve preferirebbe non dovere aspettare questi discorsi.
AVANTI CON PIRLO - Così Agnelli, come tutta la dirigenza, preferirebbe continuare nella direzione intrapresa la scorsa estate. Con uno svecchiamento della rosa, con dei capitali immessi da Exor, con un aumento di bilancio che serviva per investimenti e invece il Covid ha rosicchiato. Sarebbe sorprendente, per chiunque vicino alla società, che Pirlo non venisse riconfermato a fine stagione. I movimenti dei big delle panchine sono ancora lenti, Pirlo gode di fiducia anche se non incondizionata. Come tutti è legato ai risultati che, al momento, non gli stanno dando grande ragione.
COME CONTE - Allegri invece sa di volere ritornare in panchina. Ma un suo ritorno in bianconero sembra "altamente improbabile", almeno secondo i ben informati. Anche qui la stagione è in corso, l'intenzione non è più di rimanere fermo per un anno sabbatico, qualche piazza importante potrebbe (e dovrà) cambiare la guida tecnica. Così la Champions può venire in aiuto per una nuova sfida. Raccogliere invece il testimone di Pirlo, nonostante l'amicizia con Agnelli, potrebbe essere considerato un azzardo da non fare. C'è tempo, siamo appena all'inizio. Ma la sensazione che si respira è che un ritorno non sia cosa possibile. Come Conte due anni fa, invece, cercherà il progetto migliore per il prosieguo. Smentito poi l'incontro di gennaio con Tiago Pinto, anche se la Roma è una delle possibilità perché Fonseca, probabilmente, è al capolinea.
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