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Inter, il Barcellona è Lewa-dipendente: il 50% dei gol arriva dal polacco
Més que un 9. Robert Lewandowski si è ambientato benino a Barcellona, per usare un eufemismo. L'attaccante polacco è il pericolo pubblico numero uno per la difesa dell'Inter questa sera, detto che ridurre i blaugrana a una formazione prettamente offensiva è quanto di più sbagliato si possa fare. Semmai, è la solidità a essere il marchio di fabbrica del nuovo corso Xavi: escludendo la sconfitta col Bayern Monaco, nelle altre otto partite sin qui disputate in stagione, i catalani hanno subito appena tre reti. A fronte delle 24 segnate. Quasi tutte da Lewa.
Il 50 per cento. L'impatto dell'ex Bayern è stato devastante, diciamo le cose come stanno. Segna solo lui, o quasi: 12 gol da quando è approdato al Camp Nou.
Il 50 per cento. L'impatto dell'ex Bayern è stato devastante, diciamo le cose come stanno. Segna solo lui, o quasi: 12 gol da quando è approdato al Camp Nou.
Gli altri sono tutti sparpagliati: due a testa Dembélé e Ansu Fati, uno per Kessié, Ferran Torres, Raphinha, Eric Garcia, Pedri, Depay, Sergi Roberto e Piqué. È un one man show, più che una cooperativa della rete. In Italia, soltanto Arnautovic (che però ha numeri molto particolari, segna l'86 per cento dei gol del Bologna) ha un maggiore impatto sul numero di reti complessive della sua squadra. Persino Immobile versione 2019/2020, l'anno delle 36 reti, si fermava al 45 per cento. Numeri da marziano, e al Barça la dipendenza sta bene così: finché segna, nessuno si lamenta. Provare a fermarlo è tutto quello che la difesa dell'Inter deve fare. Non sarà semplice.
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