Perché Di Maria sarebbe il giocatore ideale per Allegri

In questi casi si dice che siamo ai dettagli. Tra Madama e Di Maria sta per essere pronunciato il fatidico sì. Potrebbe avvenire a Parigi, dove nel fine settimana è atteso Cherubini per incontrarsi con l'entourage del giocatore e mettere nero su bianco. Una parte dei tifosi juventini mugugna. Come si fa a ricostruire con un trentaquattrenne? Questa è la domanda, il timore di molti. Invece non si può mettere in dubbio la classe immensa dell'argentino, come l'abitudine a vincere. Anzi, spesso ad essere incisivo e decisivo. Come per esempio nel 2014, quando fu tra i protagonisti della “Decima” Champions League del Real Madrid targato Ancelotti. In quell'occasione agì da interno di centrocampo, ma il Fideo è un esterno offensivo destro, abile nel saltare l'uomo, spesso andare a rete con il suo splendido tiro a giro, ma soprattutto a regalare assist per la punta centrale. Nell'ultima Ligue 1 con il Psg ne ha forniti 8 in 26 presenze (titolare solo nel 50% dei casi), più 1 in Champions in 5 gare disputate, 5 le reti stagionali, tutte in campionato.

Vlahovic sta già scaldando i muscoli e pregustando i cioccolatini di Angel. Sbaglia chi è convinto che Di Maria sia un bollito. Tutt'altro. Tecnica e classe a parte, siamo difronte ad un giocatore abituato a giocare le gare che contano, quelle in cui ad altri tremano le gambe. L'esperienza a disposizione della squadra. Sotto il profilo della crescita ne gioverà sicuramente Chiesa, compagno di reparto, dalla parte opposta del tridente d'attacco appena smaltirà l'infortunio al ginocchio. L'argentino è stato decisivo anche con la maglia della Nazionale, nel trionfo in Copa America dello scorso anno. Fu suo lo splendido pallonetto con cui l'Albiceleste sconfisse i rivali del Brasile, violando il tempio del Maracanà. Cosa poteva chiedere di più il popolo argentino? Quindi ben venga Di Maria. La Juve ha un disperato bisogno di vitamina vincente.