Il primo comandamento della nuova Juventus è ritrovare il dna

La Juventus saprà domenica se il prossimo anno disputerà la Conference o l'Europa League. Ovviamente al netto delle decisioni della Uefa che potrebbe negarle in assoluto il passaporto continentale. Comunque sia, i bianconeri devono ripartire, ricostruire, voltare completamente pagina rispetto alle ultime due stagioni e non solo. A prescindere da Allegri o da chi eventualmente lo sostituirà e dai giocatori. La prima cosa da ritrovare è il vecchio dna bianconero. Significa personalità, furore agonistico, affrontare ogni gara come fosse una finale. Insomma bisogna riappropriarsi del famoso motto “fino alla fine”, negli ultimi accantonato. Per fare questo servono giocatori di carattere, ma prima bisogna inserire nella squadra dirigenziale gente di calcio e di campo.

Giuntoli come ds sarebbe il profilo giusto, anche per il momento storico della Juventus. L'attuale dirigente del Napoli dovrebbe avere potere decisionale da unire alle sue indiscusse capacità di fare mercato. Mai come il prossimo necessariamente sostenibile, vista la possibilità concreta di non disputare le coppe. Poi serve una figura che abbia la juventinità dentro, in grado di trasmettere io senso di appartenenza allo spogliatoio, in particolare ai giovani. Quante volte abbiamo sottolineato il prestigio e allo stesso tempo il peso della maglia. Il primo nome sinonimo di tutto questo è Del Piero, spiegare il perché diventa superfluo. Alex sarebbe anche l'uomo giusto per mediare tra la società e quella parte di pubblico delusa e che in parte si sente tradita. L'ex Pinturicchio avrebbe la capacità di ricucire i rapporti con la Curva, affinché lo Stadium torni ad essere un fortino inespugnabile, il dodicesimo uomo in campo e non un teatro come avviene ormai da troppo tempo. Per dettare di nuovo legge, come detto, la Juventus deve assolutamente ritrovare il vecchio dna.