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tmw / juventus / Editoriale
Commisso, che profumo hanno i soldi dei figli di papà?
mercoledì 26 gennaio 2022, 01:10Editoriale
di Antonio Paolino
per Bianconeranews.it

Commisso, che profumo hanno i soldi dei figli di papà?

Per la Fiorentina cedere Vlahovic a gennaio dimostra anche la volontà-necessità di fare cassa.. Col problema di doverlo spiegare ai tifosi viola

Prima che fosse (troppo) tardi per i figli di papà come gli Agnelli – secondo Commisso -, e soprattutto prima di prenderne (troppo) pochi nei panni del cedente. In una vicenda – simile a tante altre - in cui riconoscenza e legami contano quasi zero, i soldi sono la vera causa scatenante di questa “incredibile” operazione di mercato. Incredibile perché non se ne riusciva ad intravedere contorni definiti nel breve periodo in virtù degli spigolosi e proverbiali rapporti tra Juventus e Fiorentina. Quantomeno in linea teorica. Perché il profumo dei soldi, è risaputo, risveglia la coscienza dei faccendieri più incalliti.

Juve – Il problema del gol e soprattutto dell'attaccante d'area era risaputo. A negarlo la società bianconera e pochi altri. Le motivazioni erano comunque diverse: di facciata e di sfacciataggine. La Juve negava per tenere sottotraccia la trattativa con il bomber serbo mentre gli “sfacciati” ritenevano la rosa all'altezza per competere non si sa bene per quali traguardi. 

Fiorentina – E arriviamo a chi avrebbe potuto usare il pugno duro – innanzitutto - col giocatore e di conseguenza con quella società poco amata a parole, ma con cui Commisso, da quando è diventato il patron della Fiorentina, si è fatto attrarre di più grazie al colore verde e profumato dei soldi. 

Quei soldi che sono ossigeno per far quadrare i conti in questo periodo di vacche magre. Di sicuro è contata la forte volontà del giocatore di volere solo ed esclusivamente la Juventus. E subito. Prima che qualcuno potesse provare a rovinargli il sogno (per 5 anni, non a vita!) di diventare bianconero. Sogno che aveva da quando vestiva da ragazzo la maglia del Partizan e che l'Atletico Madrid, appena un'estate fa, aveva praticamente spezzato. Commisso in quell'occasione riuscì a resistere con l'intento di arrivare a innescare un'asta nei successivi due anni, prima della naturale conclusione del contratto. Messo alle strette da una situazione che gli stava sfuggendo dalle mani, come i soldi che avrebbe perso arrivando a scadenza, ecco l'accelerata della Juventus.

Soldi – La paura fa scattare l'insulto. E l'indizio di inizio anno sulle colonne del Financial Times avrebbe dovuto farci capire come sarebbe andata a finire meno di un mese dopo. Commisso che attacca senza giri di parole e in modo offensivo i cosiddetti “figli” benestanti dal portafogli facile, come gli Agnelli. Nessuna replica. A parole. Coi fatti, i soldi che servono per portare a Torino un vero crack del calcio. Il resto si chiama Baggio, Bernardeschi, Chiesa. Da oggi Vlahovic. E lui, Commisso, smascherato e con le mani a conteggiare ancora una volta le banconote “profumate” di quelli là.

Cosa non si fa pur di dare la colpa all'ex idolo e pupillo di Firenze: domani caffè pagato per tutti. Mettere sul conto di Rocco. Dopo aver affisso almeno uno striscione.