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SOTTOBOSCO - Il sorteggio (strano) che si augurava la Uefa. Il piano anti-Real. Allegri studi Geronimo e Dybala vada su YouTube. Occhio alle designazioni. Mercato, rumors e realismoTUTTO mercato WEB
venerdì 16 marzo 2018, 18:00Primo piano
di Andrea Bosco
per Tuttojuve.com

SOTTOBOSCO - Il sorteggio (strano) che si augurava la Uefa. Il piano anti-Real. Allegri studi Geronimo e Dybala vada su YouTube. Occhio alle designazioni. Mercato, rumors e realismo

Se uno fosse stato una mosca nella stanza di Ceferin, ieri prima del sorteggio, avrebbe scoperto che l'Uefa due cose si augurava.

 La prima:  che le quattro “corazzate“ con maggiore appeal, maggiore seguito sportivo e televisivo, maggiore tecnica e forza calcistica potessero nell'urna trovare benevola la Dea e arrivare alle semifinali.

 La seconda: che essendo presente nella compagnia anche un “quinto incomodo“ nella figura della Juventus, meglio una replica anticipata della finale di Cardiff piuttosto che qualche inedito.

Sorteggio pilotato? No: solo incredibilmente strano. Quasi che la Dea si fosse fatta carico di depotenziare qualsiasi incrocio pericoloso. In tutti i sensi: sul campo e fuori dal campo .

Pericolosa sarebbe stata l'abbinata Juve – Liverpool. E' passato tanto tempo, ma la ferita dell'Heysel  ancora non è stata completamente cicatrizzata. Pericolosa quella tra Liverpool-Roma: nella capitale nessuno ha mai digerito quell'epilogo ai rigori con l”epilessia“  del portiere dei Rossi .

Diciamo che la “mano“ di Sheva è stata malandrina più di quella di Diego. E senza neppure scomodare l'Onnipotente.

A casa Mediaset, che detiene i diritti della Champions, immagino avranno stappato champagne. Juve-Real e Barcellona-Roma preconizzano ascolti (e incassi)  record nelle due tornate.

Diciamo che un Roma-Siviglia o un Juve-Siviglia potevano anche essere destinati al “chiaro“. Non certamente il duplice scontro Italia-Spagna .

La più soddisfatta? Certamente quella che abita a Monaco di Baviera.

La Dea deve davvero essere ancora molto indignata per lo “scippo” senza destrezza perpetrato la scorsa stagione dal Real al Bernabeu, per continuare così benevolmente a “risarcire“ il Bayern negli incroci di questa stagione.

 Ma Montella proverà ancora a stupire: ci metto la firma.

Juventus-Real Madrid si presta a qualche considerazione.

Ha ragione Allegri quando afferma che i blancos sono ancora i favoriti per alzare (sarebbe la terza  di seguito) per alzare la “damigiana“.

Tuttavia, Zidane e soci, dovendoli affrontare, meglio incrociarli in due gare che in una secca. Non solo perché la Juventus nel doppio confronto ha una tradizione favorevole, ma perché in due partite il cinico pragmatismo di Allegri può esprimersi al meglio .

La Juventus dovrà essere hegheliana. I sofismi sul gioco italiano che per diventare europeo deve “migliorare la sua estetica“ li lascio ad Arrigo Sacchi. Datemi tre olandesi di un metro e novanta con piedi da Platini o Zico. Datemene almeno altri cinque, tra i migliori se non i migliori al mondo, nei rispettivi ruoli e poi “esteticamente europeo“ lo divento anche io, assieme alla mia  squadra.

Meglio a mio parere la prima in casa, nonostante l'assenza di Benatia e Pjanic squalificati.

Se il piano partita riesce, al Bernabeu, in questa stagione sovente il Real lascia campo agli avversari.

Hanno Ronaldo: una sentenza. E hanno Ramos, Marcelo e Casemiro i più temibili e concreti. Posso ipotizzare che stavolta Isco (se giocherà) non verrà abbandonato. E posso ipotizzare che chi sostituirà Benatia e Pjanic  darà il massimo per non farli rimpiangere.

Mi fido di Higuain, di Costa e di Dybala. Ha il numero 10 sulle spalle: vada su youtube e memorizzi cosa fecero al Bernabeu quello che lo ispira (in maglia nera) e poi l'omino col soprannome di un pittore rinascimentale, uscito da quello stadio dopo una doppietta con una standing ovation. Tocca a lui adesso: ha fatto vedere di cosa è capace contro Messi. Lo faccia anche contro Ronaldo. 

Ai malpancisti che già vedono l'avventura di Madama al capolinea, mi permetto di dire solo una cosa: a Madrid quando il bussolotto è uscito dalle mani di Sheva non hanno fatto salti di gioia. 

Andate  a leggere i siti e i titoli dei giornali e capirete quanto soddisfatti siano di aver beccato  Madama. Meglio ancora: di aver beccato Allegri. Che forse non ha dimestichezza con Heghel ma che Sun Tzu lo conosce a menadito.

“In ogni conflitto le manovre regolari portano allo scontro. Quelle imprevedibili alla vittoria“.

Si scrive “Arte della guerra“. Si traduce, Geronimo. Guerriglia: colpisci e scappa. E poi all'improvviso ancora colpisci. Ancora e poi ancora. Mimetizzati, avvelena i pozzi, assicurati cibo, munizioni, cavalli di riserva a novanta miglia da dove avrai scannato e macellato quelli che stai montando. Prima di percorrerne altri novanta a piedi, tra i canyon e le rocce per arrivare al rifornimento. Scendi da cavallo, affida la mandria al più leggero dei tuoi guerrieri, fagli fare un largo cerchio vizioso, mentre per tre ore riposi. Ma soprattutto non dare mai tregua. Una freccia, un colpo di winchester, una coltellata  e poi via.

La sua gente lo chiamava Goyatlay, “Colui che sbadiglia“. Ma dormiva su un letto di spine a rovi e a una delle vecchie squaw (anziane perché l'amore mal si coniuga con la guerra) che seguivano la sua banda, intimava: “Se mi addormento, frustami“. Per decenni gli diedero la caccia oltre 10.000 uomini, tra americani e messicani, tra regolari e ausiliari. Non fu mai sconfitto. Perché  combatteva come nessuno, neppure tra gli Apache, aveva mai prima combattuto. 

La sua regola era una, soprattutto: fare il contrario di quanto gli strateghi di West Point ipotizzavano. Fare il contrario di quanto le guide erano certe lui facesse.

Se c'è uno che può mettere in atto su un campo di calcio, una ragionata “guerriglia“, questo si chiama Massimiliano Allegri.

Coriandoli, per chiudere.

Ne sono rimaste tre in Europa: Juve, Roma e Lazio. Auspicabile non becchino arbitraggi infami simili a quello toccato in sorte al Milan contro l'Arsenal: vergognoso.

Inutile invocare la Var: basta avere arbitri (di porta) che non soffrano di allucinazioni.

Ha ragione Allegri: la testa, ora, a Ferrara. Per i blancos c'è tempo. Mantenere il vantaggio sul Napoli invariato in classifica, prima della sosta, sarà per la Juventus basilare.

Infine: sessanta milioni per un difensore, difficilmente una società italiana li spenderà. Neppure se è bravo e arriva dall'Atletico di Madrid.  Men che meno la Juve, che a giugno avrà Caldara.

 Martial non è una suggestione ma una pista reale: così mi dicono. Vedremo.

 Dybala ha “chiamato“ Pogba.  Buon segno: non serve spieghi il perché. Visto Wilshere all'opera: nel caso Can continuasse a ponzare, l'inglese sembra un'ottima mezz'ala multiuso con ottimi piedi, buon tiro e interessanti accelerazioni. Viene, anche lui, via a parametro zero. Credo che Marotta prima di staccare, eventualmente, un assegno per Pellegrini o Cristante, ci penserà. Anche se mi risulta che  Pellegrini sia un investimento che la Juve, comunque vorrebbe fare.