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Pirlo a RBN: "Alla Juve per aprire un ciclo. Eredi? Forse De Jong, Pjanic mi somiglia. Juve ancora favorita"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 24 settembre 2019, 15:22Primo piano
di Edoardo Siddi
per Tuttojuve.com

Pirlo a RBN: "Alla Juve per aprire un ciclo. Eredi? Forse De Jong, Pjanic mi somiglia. Juve ancora favorita"

Andrea Pirlo, ai microfoni di Radio Bianconera, ha parlato di presente, passato e futuro. Con la Juventus ovviamente al centro: "Quando sono venuto alla Juve l’ho fatto per aprire un ciclo di vittorie. Ne ero assolutamente convinto, altrimenti sarei andato da un’altra parte". 

Ciclo che dura ancora, anche se quest'anno il campionato potrebbe essere più in bilico: "Può sembrare un campionato più equilibrato, l’Inter il Napoli e la Juve si sono rinforzate. La Juve deve passare un tempo di apprendistato, che vale sia per l’allenatore che per i giocatori. Bisogna aspettare ancora. Ma la Juve resta ancora la favorita".

Il percorso della Juve verso il nono titolo consecutivo, oggi passa da Brescia: "Queste sono partite difficili. Quando giochi in questi stadi, in questi campi devi affrontare la gara con la massima concentrazione, perché loro lo faranno e non vedono l’ora di affrontare una grande squadra come la Juve. Se non lo fai puoi soffrire. Penso che la Juve l’abbia preparata bene, sono partite che devi vincere".

Brescia-Juve, per Andrea Pirlo, è quasi un derby: "Io sono cresciuto a Brescia, nella mia città, all’età di 10 anni son entrato nel settore giovanile, ho fatto tutta la trafila e mi sono divertito. Ho sempre avuto grosse responsabilità dai 13-14 anni, un qualcosa in più per migliorare e dimostrare mio valore. Sono stati anni stupendi, ero giovanissimo ho avuto la fortuna di esordire in Serie A 16 anni con il Brescia. Ogni anno ricevevo proposte, ma il Brescia voleva farmi crescere un po’ alla volta, a 19 anni poi sono andato all’Inter. Io credevo nelle mie potenzialità sapevo dove potevo arrivare, non sono stato tanto ad ascoltare quello che avevano da dire. Sapevo di poter diventare un giocatore ad alto livello, è stato tutto naturale".

Sul ritorno a grandi livelli dei club italiani anche in Europa, il Maestro ha una sola ricetta: "L’Italia deve fare non pretendere, le parole vanno via con il vento. Bisogna dimostrare sul campo, siamo solo all’inizio anche in Champions, ma bisogna andare avanti. Si deve arrivare fino in fondo alle competizioni europee".

Esiste un nuovo Pirlo? "In giro per il mondo forse esiste. L’unico che mi può assomigliare può essere De Jong. Pjanic mi somiglia come tipo di giocatore, ma siamo diversi. Io ho il mio modo, lui il suo. Ma è un grande giocatore". E sul futuro del vero Pirlo: "Stasera non sarò alla partita. A fine mese inizierò il master di Coverciano, l’ultimo step e vedremo se iniziare questo nuovo tipo di lavoro o meno. Il calcio è la mia vita, non saprei fare altro".