Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Il punto
Cristiano Ronaldo, il Pallone d’Oro che conta è il prossimo. Anche Bernardeschi è da ritrovareTUTTO mercato WEB
martedì 3 dicembre 2019, 01:50Il punto
di Ivan Cardia
per Tuttojuve.com

Cristiano Ronaldo, il Pallone d’Oro che conta è il prossimo. Anche Bernardeschi è da ritrovare

Il portoghese snobba France Football, ma in campo delude ancora. E sembra lontano dai suoi standard. L'ex viola cruccio di Sarri: così non va.

Se siete arrivati da queste parti con l'aspettativa di leggere quanto è bello, bravo e forte Cristiano Ronaldo, o quanto avrebbe meritato il Pallone d’Oro, siete capitati nel posto sbagliato. Cristiano Ronaldo è bello, bravo e forte, ma non in questo momento. E di sicuro non avrebbe meritato questo Pallone d’Oro. Che poi Messi lo meritasse anche meno, per carità, è un altro discorso. Per noi, il premio andava ad Alisson: Champions e Copa America, entrambi da assoluto protagonista, cos’altro può mai fare un calciatore? Qui però interessa il portoghese della Juve. Né brocco all’improvviso per qualche partita sbagliata, ma neanche fenomenale soltanto per i quattro gol siglati col Portogallo contro avversari modesti. E più in generale  campione, sì, ma non nel suo migliore momento, per usare un eufemismo. 

Non conta quello di quest’anno, conta il prossimo. Cristiano Ronaldo che diserta il Pallone d’Oro, dopo aver saltato il The Best, è un po’ primadonna ma sotto tanti aspetti molto più umano. Gli rode, immaginiamo. Non c’è nulla di male nell’ammetterlo, anche se il barone de Coubertin avrebbe qualcosa da ridire al riguardo. È comprensibile, e magari a tanti lo renderà più antipatico, ma a noi pare di vederlo un po’ più vicino. Così forte, così invincibile, eppure anche così fragile. È un’immagine che forse non gli piacerà. Il punto è che il Pallone d’Oro a cui deve pensare CR7 non può essere quello appena andato al suo eterno rivale, ma quello che può ancora vincere l’anno prossimo: con una Champions in tasca, sarebbe impossibile non darglielo. 

Come arrivare a ritrovarlo, a ritrovarsi? In questo momento, rendendosi conto che un CR7 così non serve a nessuno. A lui, che sta oggettivamente annaspando alla ricerca del sé stesso migliore; alla Juventus, che soltanto con due fette di prosciutto davanti agli occhi si può dire non giochi meglio con Higuain e Dybala lì davanti. Stiamo dicendo che Cristiano Ronaldo è un problema per la Juve? Fermi tutti, no. Sarebbe da ciarlatani. Però questo Ronaldo non è certo un fattore positivo. Meno partite possono essere la soluzione? Forse. Azzardiamo un’ipotesi, che sa tanto di lesa maestà: un po’ di panchina. Per riposare, aspettare il momento giusto in cui tornar devastante e anche ribadire il proprio ruolo di leader vero. Ricordiamo un Del Piero che, aspettandosi come Godot, non poteva aiutare la Juve se non battendo calci di rigore. Non ne sbagliò uno. Ricordiamo un Cristiano Ronaldo che ha vinto un Europeo da trascinatore morale, prima che tecnico del suo Portogallo. È una delle sue grandi qualità, potrebbe riscoprirla. Ci vorrebbe il coraggio di Sarri, una dote che non pare mancare al tecnico. E per una volta vada a farsi benedire l’immagine. Sia la Juve che CR7 sono più grandi di un brand. Forse. 

L’altra questione aperta per la Vecchia Signora è Federico Bernardeschi. Da quella maglia numero 10 ventilata in estate al rendimento attuale siamo a distanze siderali. Intendiamoci: l’ex Fiorentina è troppo spesso nel mirino della critica. Sarri gli chiede un lavoro sporco che a Ramsey o Douglas Costa per ovvie ragioni non può chiudere, e questo oscura tutto il resto. Però zero gol e zero assist in questo campionato sono numeri freddissimi, per uno che avrebbe sia la rete che il passaggio smarcante tra i pezzi forti del proprio repertorio. Trovare la strada per ritrovare Ronaldo è una necessità assoluta per questa Juve, ma azzardiamo che lo sia anche quella per riavere il numero 33 sui livelli a cui ci ha abituato nelle serate di grazia. Il futuro dei bianconeri passa anche da lui. Dybala è stato riscoperto, si è ripreso il 10 e tutto quanto. Come in una partita a scacchi tra fenomeni o potenziali tali, la prossima mossa è di Berna. Non può sbagliarla.