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LA LANTERNA VERDE - Che pasticcio: il Lione ruggisce, la Juventus si spaventa…
giovedì 27 febbraio 2020, 00:05Il punto
di Fabrizio Ponciroli
per Tuttojuve.com

LA LANTERNA VERDE - Che pasticcio: il Lione ruggisce, la Juventus si spaventa…

Male, malissimo. Per fortuna c’è ancora la gara di ritorno ma, comunque sia, la figuraccia resta. La Juventus torna da Lione con una sconfitta che pesa enormemente perché giunta al termine di una prestazione incolore o, meglio, figlia di una prima frazione da film horror. Alla vigilia, il buon Bonucci si era sbilanciato: “E’ il posto giusto per dimostrare ancora una volta che quando arriva il momento che conta la Juve c’è”. Mai previsione è stata tanto errata… La Vecchia Signora, al primo ruggito del “piccolo” Lione si è impaurita ed è sparita dal campo. Neppure l’ira di CR7 è riuscita a scuoterla. Una bruttissima Juventus che non è riuscita, praticamente mai, a far valere la sua indubbia superiorità tecnica. Dopo i primi minuti giocati discretamente (tanto possesso palla ma nessun tiro verso la porta avversaria), i bianconeri hanno smesso di giocare. Alex Sandro ha calpestato De Ligt e mentre l’olandese si faceva medicare ai box, ecco la rete del Lione. Un episodio sfortunato? Sicuramente ma il vero problema è stata la mancata reazione della squadra. Sarri ad urlare dalla panchina, i giocatori a fare macello in campo. Un primo tempo che sfiducerebbe anche il più incallito e positivo tifoso bianconero. Una prima frazione che ha lasciato perplessi tutti, in primis gli stessi giocatori e il capitano della baracca, ovvero Sarri. Nella ripresa, l’orgoglio ha smosso alcuni (non tutti). Purtroppo, al di là dell’impegno, non è arrivato altro. Niente gol, anche se qualche occasione si è vista sul finale di match. In Champions League, perdere la prima partita, fuori casa, per 1-0 equivale a dover già ricorrere al miracolo in quella di ritorno. E, onestamente, era un’opzione che volevano evitare tutti quanti (non sempre va come l’Atletico Madrid).
Doveroso soffermarsi sui singoli.

Pjanic a Lione ci ha giocato (e pure bene). Tornava dopo un po’ di tempo, aveva tanti motivi per far vedere qualcosa di magico. In realtà ha camminato per il campo, sbagliando appoggi semplici. Inguardabile. E Rabiot? Sarri ha evidenziato la crescita del francese. Probabilmente stiamo parlando di due giocatori diversi… Magari esiste il Rabiot splendido di Sarri (nel mondo di Alice nel Paese delle meraviglie) e pure il Rabiot irritante che vedono, da mesi, tutti gli altri (quello che va in campo, purtroppo). Non pervenuto neppure Bentancur che pareva il più solido tra i centrocampisti in rosa. L’uruguaiano si è perso in un bicchier d’acqua. Insomma, ancora una volta, il centrocampo è saltato come un tappo di champagne a Capodanno. Peccato che non c’era clima di festa a Lione…
Il pensiero va a quei coraggiosi tifosi bianconeri che hanno sfidato tutto e tutti per assistere alla partita dal vivo. Si aspettavano una Juventus battagliera, si sono dovuti sorbire una squadra senza logica e determinazione…
Obbligatorio chiamare in causa Sarri. C’è ancora tempo e modo per raddrizzarla, eppure la sensazione è che la squadra non lo capisca (o viceversa). La Champions League è l’obiettivo numero uno della società. Presentarsi alla fase a gironi con una prestazione simile (primo tempo in particolare) non fa ben sperare per il futuro. E’ come se allenatori e giocatori parlassero due lingue diverse. Spesso ci ha pensato il talento dei singoli a mettere tutti d’accordo. A Lione non è andata così… Ora sotto con l’Inter…