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Del Piero: “Yildiz mi piace, ma non mettiamogli pressione. Allegri ha sempre detto che l’obiettivo è la Champions. L’anno scorso ha fatto un mezzo miracolo”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 12 aprile 2024, 19:10Primo piano
di Redazione Torino
per Tuttojuve.com

Del Piero: “Yildiz mi piace, ma non mettiamogli pressione. Allegri ha sempre detto che l’obiettivo è la Champions. L’anno scorso ha fatto un mezzo miracolo”

Alessandro Del Piero ha parlato, a Radio Serie Tv Rds, e si è soffermato anche su alcuni temi legati alla Juventus:

IL CALCIO NEGLI STATI UNITI

"La passione per il calcio in America segue il trend che si sente in giro, la crescita del calcio soprattutto giovanile negli Stati Uniti è importante. I ragazzi continuano ad aumentare anche grazie ai social media e ai podcast che parlano di questo. Ora anche gli americani hanno una squadra preferita, alla quale si appassionano. Il calcio negli USA ha potenzialità enormi date dal numero di persone che ci abitano e dalle diverse etnie che lo compongono. Nelle grandi città ci sono due problemi principali: il primo riguarda i campi da calcio che non bastano, il secondo riguarda le scuole che sono il primo aggancio tra i giovani e lo sport. Il calcio sta crescendo molto e gli Under 14 che giocano a calcio sono in aumento. Passati i 14 anni la cosa cambia perchè subentrano le scuole che favoriscono poco lo sviluppo di questo sport in favore di altre attività sportive e non".

LA STAGIONE DELLA JUVENTUS
"Con l'addio allo scudetto, dopo lo scontro diretto contro l'Inter e dopo un periodo molto negativo, penso ci stia stato un totale riassestamento verso quelli che erano gli obiettivi che Allegri ha sempre cercato di manifestare: tornare in Champions League, lanciare i giovani e magari combattere per un trofeo che è la Coppa Italia. Se si pensa all'ultimo mese e mezzo, sicuramente c'è sconforto, ma se la Juve riuscisse a vincere la Coppa Italia si parlerebbe con meno delusione di questa stagione. Il mondo Juve ha avuto molti problemi negli ultimi anni sia dentro che fuori dal campo. L'anno scorso ho lodato il lavoro di Allegri e dei giocatori perchè penso che abbiano fatto un mezzo miracolo riuscendo a rimanere concentrati e finire bene una stagione che era stata contornata da diverse situazioni a livello societario. Il prodotto finale è sempre composto da società, allenatore, giocatori e tifosi e lo scorso anno sono stati tutti bravissimi. Quest'anno si possono aprire scenari diversi, bisogna aspettare. Se la società ha deciso di continuare a lavorare con il Mister è perchè ci crede. Non ci si può limitare a valutare e prendere in considerazione una cosa specifica, va valutata la stagione nel suo complesso a partire dall'inizio del campionato quando la Juventus era in lotta per lo scudetto".

IL CORAGGIO DI LANCIARE I GIOVANI
"Credo che la storia di Barcellona, il caso Yamal, è una storia particolare. Negli ultimi anni quel lavoro è stato un po' forzato perché sul mercato potevano fare poco. Il Real Madrid ha preso due super giovani pagandoli tantissimi soldi, cosa che i club italiani non possono fare. Poi c'è una sorta di movimento che ti porta a fare esordire dei giovani, come ha fatto il Liverpool anche sfruttando gli infortuni. C'è libertà mentale quando lanci i ragazzi in un contesto top. I giovani hanno bisogno di fare esperienza. Capita anche ai meno giovani di fare una brutta stagione, quindi è normale che sia così per un ragazzo. Bisogna lasciare tempo e i giudizi devono essere meno affrettati".

YILDIZ

"Tra i giovani che mi piacciono di più c'è Kenan Yildiz, quest'anno ha fatto vedere qualcosa di particolare e rimanendo nel mondo Juventus non posso non citare Miretti e Fagioli che, lo scorso anno, hanno fatto qualcosa di incredibile. Questo è buono anche in ottica nazionale perché due di loro sono italiani. Ce ne sono altri di giovani promettenti, ma come ho detto non affrettiamoci troppo a giudicare e lasciamogli tempo per esprimersi senza mettergli pressione".

LEGA SERIE A IN USA

"Mi trovo a New York per un evento della Lega Serie A, organizzato anche dal Governo italiano, che punta ad espandere sempre di più il prodotto calcio italiano nel mondo, cerchiamo di essere sempre più internazionali, collaborando anche con il Governo per far conoscere il nostro mondo sempre di più. Il nostro prodotto è sempre molto riconosciuto e seguito". 

SULLA NAZIONALE E L'EUROPEO:

"La Nazionale è una squadra in crescita che sta cercando un'identità finale e il lavoro di Spalletti è volto a questo, far assimilare non solo un certo tipo di gioco, ma proprio lo spirito. Cerchiamo di sopperire alle carenze che abbiamo nell'uno contro uno, con l'intraprendenza e il coraggio. Ci sono altre Nazionali come Inghilterra e Francia che hanno dei fuoriclasse con esperienza nel calcio europeo. Noi Mbappé non ce l'abbiamo (ride, ndr), ma la nostra Nazionale ci ha dimostrato di poter fare bene, di trovare altre chiavi per poter vincere. C'è speranza e c'è passione e queste sono le cose fondamentali, per il resto incrociamo le dita. Sarà importante vincere le prime due gare per preparare la terza e la quarta da dentro o fuori in maniera serena"