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IL TERZO TEMPO - Mandzukic toglie le castagne dal fuoco, ma quante ombre. Serve un miniciclo di vittorie per avviare la rincorsa al NapoliTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 19 ottobre 2017, 17:15Primo piano
di Luigi Risucci
per Tuttojuve.com

IL TERZO TEMPO - Mandzukic toglie le castagne dal fuoco, ma quante ombre. Serve un miniciclo di vittorie per avviare la rincorsa al Napoli

Una Juve brutta riesce a piegare la resistenza dello Sporting. Mandzikic e Chiellini sugli scudi, Higuain in ripresa.

Prestazione più che rivedibile ma risultato portato a casa. Questo, in soldoni, l'Allegri pensiero dopo la vittoria maturata nel finale contro un coriaceo Sporting nel mercoledi di Champions. I bianconeri saldano il conto con la sfortuna che le aveva negato tre punti nelle ultime due giornate di campionato, a causa della smarrita vena dal dischetto di Dybala. Vincere ieri era davvero l'unica cosa importante perchè senza raccogliere i tre punti il cammino in Europa sarebbe apparso davvero difficile, con due trasferte in Portogallo e Grecia e l'incontro con il Barcellona allo Stadium. Allo stato delle cose invece, agli uomini di Allegri basterà imporsi a Lisbona il prossimo 31 ottobre per ipotecare il passaggio agli ottavi di finale con ben due turni d'anticipo. Se qualcuno considerava la compagine di Jorge Jesus una squadra materasso, evidentemente, si sbagliava. I lusitani hanno ottime individualità (Dost, William Carvalho, Coates, tra gli altri) oltre ad un'organizzazione tattica degna di un tecnico di livello europeo: ieri hanno preparato la partita alla perfezione, cercando di sfruttare le ripartenze che, dato ormai notorio, sono il vero punto debole dei bianconeri, quantomeno in questo inizio di stagione. D'altronde prima di ieri solo una sconfitta (per 1-0 contro il Barça) nelle 14 uscite stagionali. L'infortunio di Alex Sandro, il miracolo di Buffon e, ancora, l'autorete del brasiliano, apparso piuttosto appannato, avevano materializzato lo spettro della crisi dalle parti dell'Allianz Stadium. Invece la Juve si rimette in carreggiata e nonostante le difficoltà ad imbastire manovre offensive spettacolari riacciuffa il pari con il piedino fatato di Miralem Pjanic, tornato a disposizione in extremis. Il bosniaco a fine partita completerà 56 passaggi, il doppio del compagno di reparto Khedira, a conferma del fatto che l'ex Roma è qualcosa di molto vicino all'essere indispensabile per il gioco delle zebre. Poi nella ripresa ancora smarrimento, con il tempo che passa e le occasioni che latitano. Higuain si sbatte ed aiuta la squadra, indice del fatto che anche quando non segna un centravanti può dare il suo contributo alla manovra. Il Pipita ha ritrovato la forma fisica e lo si vede dagli scatti oltre che dalla “silhouette” dei giorni migliori; Dybala è poco lucido e spesso si intestardisce nell'affannosa ricerca del gol, Cuadrado ci mette impegno ma non sempre riesce a mettere palle pericolose per il dirimpettaio Mandzukic, sempre feroce nell'attaccare la porta. Poi Allegri vara la soluzione che da tempo azzardo come possibile: Cuadrado terzino destro e Douglas Costa ad accendere le fasce, più giocatori offensivi in campo per creare più pericoli possibili agli avversari. Il brasiliano ci mette 5 secondi a far vedere di che pasta è fatto: dribbling bruciante su Piccini (che da vero cuore viola, ha dato tutto contro la rivale Juve) e pennellata al centro dove Mandukic è una sentenza. Il croato va in gol per la quarta volta consecutiva in Champions e consegna ai bianconeri una vittoria fondamentale, per la classifica e soprattutto per il morale che sarebbe finito sotto i tacchi alla terza uscita consecutiva senza i tre punti. C'è tempo anche per regalarsi un brivido finale sul cross d'esterno di Bruno Fernandes che Doumbia manca clamorosamente e che avrebbe aperto ufficialmente la crisi di risultati. Prestazione bruttina, con la squadra che spesso ha dato la sensazione di non saper cosa fare con la palla tra i piedi, raffazzonando le azioni offensive e lasciandole in balia delle intuizioni dei singoli, per la verità piuttosto appannati. Solo a Barcellona la Juve aveva fatto peggio quest'anno, perchè nelle ultime due di campionato aveva fatto buone prestazioni complessive rovinate da due blackout di 15 minuti e dagli errori dal dischetto della Joya. Le nazionali, i viaggi transoceanici, i molti infortuni e la scarsa forma fisica dei più hanno contribuito alla attuale situazione che vede i bianconeri inseguire in campionato il Napoli e l'Inter, prossime protagoniste dello scontro diretto di sabato prossimo. Allegri ha detto che la situazione sarà questa sino a novembre quando saranno archiviati gli spareggi delle nazionali e si darà il via alla stagione vera e propria. In mezzo le sfide ad Udinese, Spal, Milan, a Lisbona ancora contro i lusitani e Benevento. L'obiettivo sarà fare bottino pieno per evitare di implicarsi in una rincorsa troppo lunga e difficile alla lepre Napoli, che in campionato non ha ancora sbagliato un colpo.

Certamente, si conta di ritrovare sino alla pausa i lungodegenti De Sciglio, Howedes e Pjaca, oltre a ritrovare Marchisio che sarà una pedina utilissima per il centrocampo nel prosieguo della stagione.

In vista di Udine probabile l'inserimento dal '1 di Douglas Costa ed il rientro tra i titolari di Matuidi e Rugani, lasciato inspiegabilmente ancora una volta in tribuna al cospetto di un Benatia sempre incerto e attanagliato dai problemi fisici. La Juve andrà ad Udine conoscendo già il risultato di Napoli-Inter. Ad oggi c'è solo una certezza: vincendo domenica recupererà punti almeno ad una delle due. La rincorsa è appena cominciata ed i bianconeri sono più agguerriti che mai.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport