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Le pagelle dell'Inter - Dzeko e Barella entusiasmano, Dumfries rovina tutto
INTER-JUVENTUS 1-1
(18’ Dzeko; 89’ Dybala)
Handanovic 5,5 - Generale sensazione di insicurezza. Niente papere, per essere chiari, ma fa sudare freddo.
Skriniar 6,5 - Partita da ministro della difesa. Dalle sue parti non si passa, e infatti la Juventus gira al largo.
De Vrij 6,5 - Attento, preciso, una partita a giganteggiare su Morata.
Bastoni 6 - Poco sollecitato in fase difensiva, si sgancia e aiuta la manovra. Con Chiesa e Dybala, prevedibile qualche fatica in più.
Darmian 6,5 - Niente di indimenticabile, tante cose preziose a destra e a sinistra.
Barella 7 - Tanto per entrare nel clima, rimedia un pestone già prima che la gara inizi. Vale da solo il prezzo del biglietto, anche se ogni tanto s’innamora delle sue qualità. (Dal 90’ Vecino s.v.).
Brozovic 6,5 - Allegri gli piazza Kulu come se fosse Pelè e lo svedese Trapattoni. Lui si abbassa per fuggire alla marcatura, ma tutto sommato l’Inter ha altri centri nevralgici e lui l’intelligenza che serve per essere comunque utile.
Calhanoglu 6,5 - Non al top, sempre meglio di Vidal con la febbre. Un suo siluro crea i presupposti per l’1-0. Molto meglio delle ultime uscite. (Dal 61’ Gagliardini 6 - Inzaghi cerca sostanza, gliela dà senza entusiasmare).
Perisic 7 - Tiene Cuadrado e poi Chiesa, senza tremare. Davanti sgasa e offende, tra i migliori in campo. (Dal 72’ Dumfries 4 - Basta un intervento per rovinare quanto di buono hanno fatto i compagni negli 88 minuti precedenti. VAR o meno, non si può entrare così).
Lautaro 5 - Il grande assente nel primo tempo dei suoi, carbura (poco) al rientro dall’intervallo. Una ventina di palloni toccati, il sacrificio c’è ma il resto meno. (Dal 72’ Sanchez 6 - Scatti e qualche tentativo di giocata. S’è visto di meglio, ma anche di peggio).
Dzeko 7 - Natale arriva prima e lui scarta il regalo. Solo Icardi e Branca sono partiti meglio a San Siro, eguaglia il bottino di un intero campionato a Roma.
Inzaghi 6 - Alla fine perde le staffe. Prima, avrebbe meritato i tre punti. In quel condizionale, nell’aver controllato una partita che non è mai stata chiusa, il mezzo voto (o anche intero) che gli manca.
(18’ Dzeko; 89’ Dybala)
Handanovic 5,5 - Generale sensazione di insicurezza. Niente papere, per essere chiari, ma fa sudare freddo.
Skriniar 6,5 - Partita da ministro della difesa. Dalle sue parti non si passa, e infatti la Juventus gira al largo.
De Vrij 6,5 - Attento, preciso, una partita a giganteggiare su Morata.
Bastoni 6 - Poco sollecitato in fase difensiva, si sgancia e aiuta la manovra. Con Chiesa e Dybala, prevedibile qualche fatica in più.
Darmian 6,5 - Niente di indimenticabile, tante cose preziose a destra e a sinistra.
Barella 7 - Tanto per entrare nel clima, rimedia un pestone già prima che la gara inizi. Vale da solo il prezzo del biglietto, anche se ogni tanto s’innamora delle sue qualità. (Dal 90’ Vecino s.v.).
Brozovic 6,5 - Allegri gli piazza Kulu come se fosse Pelè e lo svedese Trapattoni. Lui si abbassa per fuggire alla marcatura, ma tutto sommato l’Inter ha altri centri nevralgici e lui l’intelligenza che serve per essere comunque utile.
Calhanoglu 6,5 - Non al top, sempre meglio di Vidal con la febbre. Un suo siluro crea i presupposti per l’1-0. Molto meglio delle ultime uscite. (Dal 61’ Gagliardini 6 - Inzaghi cerca sostanza, gliela dà senza entusiasmare).
Perisic 7 - Tiene Cuadrado e poi Chiesa, senza tremare. Davanti sgasa e offende, tra i migliori in campo. (Dal 72’ Dumfries 4 - Basta un intervento per rovinare quanto di buono hanno fatto i compagni negli 88 minuti precedenti. VAR o meno, non si può entrare così).
Lautaro 5 - Il grande assente nel primo tempo dei suoi, carbura (poco) al rientro dall’intervallo. Una ventina di palloni toccati, il sacrificio c’è ma il resto meno. (Dal 72’ Sanchez 6 - Scatti e qualche tentativo di giocata. S’è visto di meglio, ma anche di peggio).
Dzeko 7 - Natale arriva prima e lui scarta il regalo. Solo Icardi e Branca sono partiti meglio a San Siro, eguaglia il bottino di un intero campionato a Roma.
Inzaghi 6 - Alla fine perde le staffe. Prima, avrebbe meritato i tre punti. In quel condizionale, nell’aver controllato una partita che non è mai stata chiusa, il mezzo voto (o anche intero) che gli manca.
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