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TMW RADIO - Galderisi: "Juventus, quanta fatica nel giocare. Non c'è identità"
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Ospiti: Nanu Galderisi "La Juve non ha un'identità, poco squadra si basa sulle giocate" -
Antonello Valentini "La Juve ha fatto il compitino, mi ha deluso. Allegri non sente sua la squadra" -
Marco Conterio "Con Allegri questa Juve può tirare fuori qualcosa.Morata troppo umorale" -
Maracanaà con Marco Piccari e Eleonora Marini
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A TMW Radio, durante Maracanà, l'ex calciatore e tecnico Giuseppe Galderisi ha parlato dei temi del giorno.
Un ricordo di Paolo Rossi, a un anno dalla scomparsa:
"Ho vissuto Paolo nei momenti in cui sognavo di diventare un giocatore importante. Lui per me era un fenomeno ed ebbi l'onore di crescere con lui, l'ho vissuto con grande attenzione, lo ricorderò per sempre per quello che mi ha dato e trasmesso nei momenti in cui non c'era nessuno. Mi voleva sempre migliorare, mi dava input particolare. L'ho inseguito, anche nella carriera, ci siamo rincorsi ma la cosa più bella di Paolo era il suo sorriso e il modo di prendere le cose con una semplicità incredibile".
Champions, Juve di misura ma prima nel girone. Che ne pensa?
"Ho visto la partita col Malmoe, la Juve fa fatica a crescere. A livello individuale ho visto errori pazzeschi, fatica nel gestire, nell'attaccare, non so a cosa sia dovuto. La Juve non è una squadra che diverte e che si diverte. Sembra che non ci sia un'identità. La Juve ha tre mesi di tempo per poter diventare un'altra squadra e mi auguro che possa esserlo, perché nell'ottavo di finale dovrà dare risposte importanti".
Si agirà sul mercato? Servirà poi a qualcosa?
"Per me è questione di sapersi muovere tutti bene, non solo l'attacco. Ho visto giocatori che si sono dati da fare ma hanno corso male. Ho sempre la sensazione che la Juventus, al di là della forze e dell'impegno, non abbia identità. Allegri? Credo che un allenatore che può permettersi di crearsi la sua squadra, avrà in futuro i suoi vantaggi. Ma l'allenatore è comunque quello che deve tirare fuori il massimo da quello che ha. La Juve fa fatica a giocare in calcio piacevole per una questione di collettivo, mentre tutti giocano d'istinto".
Un ricordo di Paolo Rossi, a un anno dalla scomparsa:
"Ho vissuto Paolo nei momenti in cui sognavo di diventare un giocatore importante. Lui per me era un fenomeno ed ebbi l'onore di crescere con lui, l'ho vissuto con grande attenzione, lo ricorderò per sempre per quello che mi ha dato e trasmesso nei momenti in cui non c'era nessuno. Mi voleva sempre migliorare, mi dava input particolare. L'ho inseguito, anche nella carriera, ci siamo rincorsi ma la cosa più bella di Paolo era il suo sorriso e il modo di prendere le cose con una semplicità incredibile".
Champions, Juve di misura ma prima nel girone. Che ne pensa?
"Ho visto la partita col Malmoe, la Juve fa fatica a crescere. A livello individuale ho visto errori pazzeschi, fatica nel gestire, nell'attaccare, non so a cosa sia dovuto. La Juve non è una squadra che diverte e che si diverte. Sembra che non ci sia un'identità. La Juve ha tre mesi di tempo per poter diventare un'altra squadra e mi auguro che possa esserlo, perché nell'ottavo di finale dovrà dare risposte importanti".
Si agirà sul mercato? Servirà poi a qualcosa?
"Per me è questione di sapersi muovere tutti bene, non solo l'attacco. Ho visto giocatori che si sono dati da fare ma hanno corso male. Ho sempre la sensazione che la Juventus, al di là della forze e dell'impegno, non abbia identità. Allegri? Credo che un allenatore che può permettersi di crearsi la sua squadra, avrà in futuro i suoi vantaggi. Ma l'allenatore è comunque quello che deve tirare fuori il massimo da quello che ha. La Juve fa fatica a giocare in calcio piacevole per una questione di collettivo, mentre tutti giocano d'istinto".
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