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Cinque italiane in Champions, Gravina: "Grande risultato per il nostro movimento"TUTTO mercato WEB
venerdì 19 aprile 2024, 15:15Serie A
di Raimondo De Magistris

Cinque italiane in Champions, Gravina: "Grande risultato per il nostro movimento"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato ai taccuini dell'agenzia di stampa 'Adnkronos' la notizia delle cinque squadre italiane che si qualificheranno alla prossima Champions League: “La partecipazione di cinque squadre italiane alla prossima Champions League rappresenta un grande risultato per tutto il movimento. Dopo il record di qualificate alle fasi finali delle competizioni Uefa dell’anno scorso, l’essersi ripetuti con tre italiane in semifinale anche in questa edizione genera nuove opportunità da cogliere di valorizzazione del brand del calcio italiano", ha detto.

Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Ringrazio tutti i Club che l’hanno reso possibile, adesso lavoriamo insieme per rendere stabili e duraturi questi straordinari risultati".


Questo invece il pensiero del presidente dell'AIC Umberto Calcagno: "È una bella notizia per il calcio italiano avere 5 squadre nella prossima edizione della Champions League, con la speranza che possano diventare 6 nell’auspicabile possibilità che Roma o Atalanta vincano l’Europa League. Programmazione, competitività e sostenibilità sono i tre pilastri su cui si deve costruire il futuro del calcio italiano, per tornare ad essere protagonisti anche nella massima competizione europea e con la nostra Nazionale. Dobbiamo puntare sui vivai e sui nostri talenti aiutandoli nel loro percorso di crescita. Lunedì a Milano, nella nostra Assemblea elettiva, con i rappresentanti del mondo professionistico e dilettantistico, maschile e femminile, rilanceremo le nostre idee a favore di tutta la filiera giovanile del movimento calcistico, dalla base al vertice della piramide, offrendo un contributo di idee e progettualità. Nella nostra agenda c’è un calcio dal volto umano che tenga insieme ricavi, competitività e redistribuzione delle risorse, tutela della salute dei calciatori e delle calciatrici, con calendari meno affollati, e la responsabilità sociale a cui il nostro mondo non può rinunciare”.