TUTTO mercato WEB
La verità di Acerbi: "Mai stato razzista. E sono molto dispiaciuto anche per Juan Jesus"
"Sono triste e dispiaciuto: è una vicenda in cui abbiamo perso tutti". Le parole - in merito alla vicenda che ha catalizzato l'attenzione del mondo del calcio e non solo - sono dello stesso Francesco Acerbi, che dopo l'assoluzione dalle accuse di insulti razzisti a Juan Jesus, torna a parlare sulle pagine del Corriere della Sera. "Quando sono stato assolto, ho visto le persone attorno a me reagire come se fossi uscito dopo dieci anni di galera, molto contente di essere venute fuori da una situazione del genere: sono state giornate molto pesanti".
Perché parla solo oggi?
"Perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto".
"Se ti danno dieci giornate e passi per razzista cosa fai? Poteva succedere qualunque cosa - continua Acerbi - : sarei stato finito non come calciatore, che mi interessa fino a un certo punto, ma come uomo. Tutti avevano già emesso la sentenza prima ancora che uscisse. E per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servono per risolvere un problema come quello del razzismo che sicuramente esiste. E che non intendo sminuire nemmeno un po’: voglio che sia chiaro".
È contento che lunedì si giochi a San Siro?
"Sì, ma soprattutto sono contento di giocare. Se e quando arriverà lo scudetto della seconda stella, potrò esserci. A testa alta, intendo".
Perché parla solo oggi?
"Perché avevo fiducia nella giustizia e non volevo rischiare di alimentare un polverone che era già enorme. Adesso che c’è una sentenza, vorrei dire la mia, senza avere assolutamente nulla contro Juan Jesus, anzi è il contrario perché sono molto dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista a una persona per una parola malintesa nella concitazione del gioco. E non si può continuare a farlo anche dopo che sono stato assolto".
"Se ti danno dieci giornate e passi per razzista cosa fai? Poteva succedere qualunque cosa - continua Acerbi - : sarei stato finito non come calciatore, che mi interessa fino a un certo punto, ma come uomo. Tutti avevano già emesso la sentenza prima ancora che uscisse. E per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servono per risolvere un problema come quello del razzismo che sicuramente esiste. E che non intendo sminuire nemmeno un po’: voglio che sia chiaro".
È contento che lunedì si giochi a San Siro?
"Sì, ma soprattutto sono contento di giocare. Se e quando arriverà lo scudetto della seconda stella, potrò esserci. A testa alta, intendo".
Altre notizie
Ultime dai canali
fiorentinaITALIANO (S. STAMPA), Per Nzola problemi familiari
fantacalcioFantacalcio - Tabellini, bonus e malus 34^ giornata
napoliCLASSIFICA - Il Napoli rischia anche la Conference: aggancio della Fiorentina (ed una gara in meno)
serie cTop & Flop di Carrarese-Pontedera
parmaSerie A, la Fiorentina passeggia sul Sassuolo: neroverdi con un piede e mezzo in Serie B
interL'Inter è entrata in piazza Duomo: fuochi d'artificio e accoglienza incredibile per i bus nerazzurri
atalantaIl punto di Mister 'X': "L'Atalanta piega l'Empoli e mette la freccia: volata Champions nel mirino!"
juventusRai - Conterio: "Interesse concreto del Borussia Dortmund per Huijsen"
Primo piano