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Montefusco: "Napoli quasi fallimento. Serve chi sa vincere"
Il Napoli ha praticamente concluso la sua stagione con l'eliminazione di ieri sera dall'Europa League per mano dell'Arsenal. Così adesso è già tempo di bilanci. "E' stata una stagione in cui si è andati avanti dicendo che tutto era legato all'Europa League", dice a Tuttomercatoweb.com Vincenzo Montefusco, grande ex partenopeo. "Ora che la squadra è stata eliminata diventa un'annata quasi fallimentare, pur arrivando al secondo posto. Il Napoli francamente mirava ad altro e si pensava che con Ancelotti si potesse fare di più. Ora l'importante è che il tecnico si faccia sentire e si faccia prendere giocatori abituati a vincere".
Ecco, da Ancelotti si aspettava che potesse arrivare un salto di qualità?
"Mi aspettavo in effetti che potesse esserci questo miglioramento però poi ha iniziato a dire che era aziendalista. Ero più d'accordo con Sarri che avrà sì fatto giocare sempre gli stessi ma siamo arrivati a 91 punti e a sfiorare lo scudetto. Ancelotti ha cambiato continuamente e ha fatto un lavoro per la società però a novembre eravamo già tagliati fuori per lo scudetto. Il secondo posto di quest'anno non ha mai dato la sensazione di poter diventare qualcosa di diverso, la Juve non è mai stata insidiata. Si sperava nell'Europa League ma il Napoli è venuto meno come squadra, assetto di gioco e qualità dei singoli. Ripeto, ora da Ancelotti mi aspetto che faccia la squadra, senza farsi prendere giocatori solo di prospettiva".
Il caso Insigne: che ne pensa?
"Sono un suo difensore perché è napoletano e so cosa significa giocare per la propria città. Ieri ha anche giocato una partita senza infamia e senza lode però poi credo ci sia stato un errore di Ancelotti nel sostituirlo in quel momento. Aveva appena sbagliato un'azione e la gente lo stava fischiando. Il tecnico, a mio parere, avrebbe dovuto aspettare un po' prima di sostituirlo perchè così lo ha lasciato in balìa dei tifosi".
Ecco, da Ancelotti si aspettava che potesse arrivare un salto di qualità?
"Mi aspettavo in effetti che potesse esserci questo miglioramento però poi ha iniziato a dire che era aziendalista. Ero più d'accordo con Sarri che avrà sì fatto giocare sempre gli stessi ma siamo arrivati a 91 punti e a sfiorare lo scudetto. Ancelotti ha cambiato continuamente e ha fatto un lavoro per la società però a novembre eravamo già tagliati fuori per lo scudetto. Il secondo posto di quest'anno non ha mai dato la sensazione di poter diventare qualcosa di diverso, la Juve non è mai stata insidiata. Si sperava nell'Europa League ma il Napoli è venuto meno come squadra, assetto di gioco e qualità dei singoli. Ripeto, ora da Ancelotti mi aspetto che faccia la squadra, senza farsi prendere giocatori solo di prospettiva".
Il caso Insigne: che ne pensa?
"Sono un suo difensore perché è napoletano e so cosa significa giocare per la propria città. Ieri ha anche giocato una partita senza infamia e senza lode però poi credo ci sia stato un errore di Ancelotti nel sostituirlo in quel momento. Aveva appena sbagliato un'azione e la gente lo stava fischiando. Il tecnico, a mio parere, avrebbe dovuto aspettare un po' prima di sostituirlo perchè così lo ha lasciato in balìa dei tifosi".
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