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L'importanza del Mondiale nel creare modelli di riferimento femminili
Quella in campo in questi giorni in Francia nella Coppa del Mondo femminile potrebbe essere l’ultima generazione (fatta eccezione probabilmente per statunitensi, scandinave e asiatiche) di giocatrici cresciute con miti solamente maschili. Da Roberto Baggio e Alex Del Piero per Cristiana Girelli, a Samuel Eto’o per Alia Guagni fino a Gigi Buffon e Angelo Peruzzi per Laura Giuliani (giusto per citarne alcune), senza dimenticare il festeggiamento di Marta, con Thaisa, di ieri sera imitando il duo Romario-Bebeto del Mondiale statunitense del ‘94.
Nonostante le giocatrici di valore non siano mancate in passato, le calciatrici nate negli anni ‘90 non hanno avuto modo di vederle troppo all’opera. Difficilmente la tv trasmetteva Mondiale ed Europei (giusto le Olimpiadi, ma relegate ai margini della programmazione) femminili, figuriamoci il campionato italiano e questo ha fatto sì che non potessero esserci modelli femminili per coloro che si avvicinavano al calcio giocato e che per questo guardavano ai modelli ammirati anche dai compagni maschi con cui condividevano i primi calci nelle scuole calcio e nei settori giovanili.
Le prossime generazioni, quelle nate nel nuovo millennio, invece potranno avere il proprio pantheon di modelli femminili a cui ispirarsi (da affiancare ai modelli maschili che resteranno sempre validi) nel loro percorso di crescita: Giuliani, Guagni, Girelli, ma anche Gama, Giugliano, Bonansea e chi più ne ha più ne metta sono le stelle attuali che possono ispirare le bambine che si avvicinano al calcio, essere i modelli a cui aspirare. Del resto qualche tempo addietro, una classe 2002 come Heden Corrado – centrale della Roma femminile – indicava in Cecilia Salvai il proprio modello di riferimento.
Questo Mondiale francese passerà alla storia, almeno nel nostro paese, anche per questo. Per l'importanza che avrà nel creare modelli di riferimento femminili sulla scia di quanto sta già facendo la Serie A, sopratutto nell'ultimo triennio, grazie all'ingresso dei top club italiani.
Nonostante le giocatrici di valore non siano mancate in passato, le calciatrici nate negli anni ‘90 non hanno avuto modo di vederle troppo all’opera. Difficilmente la tv trasmetteva Mondiale ed Europei (giusto le Olimpiadi, ma relegate ai margini della programmazione) femminili, figuriamoci il campionato italiano e questo ha fatto sì che non potessero esserci modelli femminili per coloro che si avvicinavano al calcio giocato e che per questo guardavano ai modelli ammirati anche dai compagni maschi con cui condividevano i primi calci nelle scuole calcio e nei settori giovanili.
Le prossime generazioni, quelle nate nel nuovo millennio, invece potranno avere il proprio pantheon di modelli femminili a cui ispirarsi (da affiancare ai modelli maschili che resteranno sempre validi) nel loro percorso di crescita: Giuliani, Guagni, Girelli, ma anche Gama, Giugliano, Bonansea e chi più ne ha più ne metta sono le stelle attuali che possono ispirare le bambine che si avvicinano al calcio, essere i modelli a cui aspirare. Del resto qualche tempo addietro, una classe 2002 come Heden Corrado – centrale della Roma femminile – indicava in Cecilia Salvai il proprio modello di riferimento.
Questo Mondiale francese passerà alla storia, almeno nel nostro paese, anche per questo. Per l'importanza che avrà nel creare modelli di riferimento femminili sulla scia di quanto sta già facendo la Serie A, sopratutto nell'ultimo triennio, grazie all'ingresso dei top club italiani.
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