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TMW RADIO - Bertelli: "Conte e Sarri uguali per meticolosità"
Il famoso preparatore atletico Paolo Bertelli, ex della Nazionale, della Roma, Juventus e Chelsea, è intervenuto su TMWRadio durante 'Stadio Aperto'.
In cosa è cambiato il tuo lavoro in questi 15/20 anni?
"Sono cambiati tanti aspetti nel calcio, per diversi motivi. È aumentato il marketing, il numero della partite, la preparazione atletica e inoltre ci sono più tecnologia e conoscenze".
Sull'esperienza inglese:
"Impari tante cose. È un calcio molto più frenetico, con tante partite in più e i ritmi serrati. C'è però molto meno stress e pressione, nonostante io sia stato in un club di vertice abituato a vincere come il Chelsea. C'è una cultura diversa negli stadi, lì si accetta anche la sconfitta. Corrono di più o corrono meglio? Il numero di sprint è molto più alto, il volume magari può essere uguale. Succede questo perché lì c'è molto meno tatticismo, è un calcio diretto in cui il duello individuale viene ricercato sempre. Il contatto fisico è abbastanza tollerato dagli arbitri".
Conte e Sarri?
"Di comune hanno la profonda conoscenza del gioco e la meticolosità. Sono differenti nell'attuazione delle loro idee, come tutti gli allenatori che ci sono. Al Chelsea ci sono stati tanti allenatori italiani, conoscono tante parole della nostra lingua anche i magazzinieri".
Sorpreso dalla scelta di Totti?
"Sì ma avrà avuto i suoi buoni motivi. Poi dopo c'è stato l'addio di De Rossi, ma purtroppo il calcio ormai è un'attività aziendale".
Qualche mese fa la Roma ha riprovato a portarti nella Capitale?
"Diciamo di no dai".
In cosa è cambiato il tuo lavoro in questi 15/20 anni?
"Sono cambiati tanti aspetti nel calcio, per diversi motivi. È aumentato il marketing, il numero della partite, la preparazione atletica e inoltre ci sono più tecnologia e conoscenze".
Sull'esperienza inglese:
"Impari tante cose. È un calcio molto più frenetico, con tante partite in più e i ritmi serrati. C'è però molto meno stress e pressione, nonostante io sia stato in un club di vertice abituato a vincere come il Chelsea. C'è una cultura diversa negli stadi, lì si accetta anche la sconfitta. Corrono di più o corrono meglio? Il numero di sprint è molto più alto, il volume magari può essere uguale. Succede questo perché lì c'è molto meno tatticismo, è un calcio diretto in cui il duello individuale viene ricercato sempre. Il contatto fisico è abbastanza tollerato dagli arbitri".
Conte e Sarri?
"Di comune hanno la profonda conoscenza del gioco e la meticolosità. Sono differenti nell'attuazione delle loro idee, come tutti gli allenatori che ci sono. Al Chelsea ci sono stati tanti allenatori italiani, conoscono tante parole della nostra lingua anche i magazzinieri".
Sorpreso dalla scelta di Totti?
"Sì ma avrà avuto i suoi buoni motivi. Poi dopo c'è stato l'addio di De Rossi, ma purtroppo il calcio ormai è un'attività aziendale".
Qualche mese fa la Roma ha riprovato a portarti nella Capitale?
"Diciamo di no dai".
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