Claudio Nassi: Rabiot e la Juventus
A questo punto è giusto porsi qualche domanda. Perché un club, per lo più titolato, non rinnova il contratto al calciatore? Ci sono dirigenti tanto sprovveduti da perdere a zero i migliori? Potrà capitare per incomprensioni o rotture insanabili, ma sono le eccezioni che confermano la regola.
Aggiungo casi in cui l'acquirente parte in anticipo (diciamo 2 anni?) e, con l'aiuto della moglie, la compagna, i genitori o l'agente, raggiunge l'obiettivo, ma si contano sulle dita di una mano. Allora come si spiegano? Evidentemente le società hanno deciso di non continuare il rapporto perché qualcosa stecca. Chi interviene deve porsi la domanda, a meno che ritenga di essere l'unico furbo. E qui casca l'asino. Seppoi si crede di aver trovato la gallina dalle uova d'oro, ci si accorge che non è così. Prendiamo la Juventus e l'operazione Rabiot, centrocampista del PSG. Dieci milioni è la commissione per la madre agente. L'ingaggio è di 7 milioni netti l'anno, più 2 di bonus, per 5 anni. Totale 55 milioni. Se si decide di cederlo perché le prestazioni non sono quelle sperate, la Juventus dovrà accontentarsi dell'offerta, oltre a contribuire a pagare un ingaggio che poche società possono permettersi. Per questo le operazioni a costo zero vanno pesate con la bilancina del farmacista. Trovarsi a transare per liberarsi del calciatore è un'ipotesi da prendere in considerazione e non sempre i pro sono superiori ai contro.