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Inter, parola d'ordine niente psicodrammi. Conte come Herrera
Antonio Conte come Helenio Herrera? Forse è già stato detto per la questione delle sei vittorie consecutive (che non capitavano dagli anni sessanta), ma al di là delle statistiche Antonio Conte continua a sorprendere. Meglio di Roberto Mancini, che anni fa vinse le prime cinque salvo poi naufragare contro la Fiorentina. Con l'idea che, però, nonostante i diciotto punti in classifica, domenica prossima a San Siro potrebbe esserci uno dei primi snodi fondamentali della stagione, nel big match contro la Juventus.
SENSI RE MIDA - Ogni pallone che tocca il centrocampista, in questo periodo, finisce in rete, pure se deviato. Oppure sui piedi di un attaccante, quando il tiro è sballato, per il raddoppio di Alexis Sanchez. Non è un caso se poi, nel secondo tempo, il terzo gol arriva sul binario tra Brozovic e Gagliardini, gli altri due centrocampisti a disposizione di Conte. Palla geniale, taglio dell'ex Atalanta, tre a uno e bottiglia in ghiaccio. Forse mancano ancora i gol degli attaccanti, ma importa poco.
NIENTE PSICODRAMMI - Dopo l'espulsione di Sanchez e il gol del 2-1 poteva esserci un enorme problema e probabilmente, in anni diversi, la combinazione delle due cose avrebbe portato a una sorta di crisi psicologica, con l'Inter arroccata dietro a difesa del risultato, con Handanovic come arma in più. Invece l'idea è stata quella di rimettere subito le distanze, comunque stringendo i denti contro una Samp che è cresciuta nella ripresa. Sarà difficile battere questa Inter, se la tenuta mentale è questa.
SENSI RE MIDA - Ogni pallone che tocca il centrocampista, in questo periodo, finisce in rete, pure se deviato. Oppure sui piedi di un attaccante, quando il tiro è sballato, per il raddoppio di Alexis Sanchez. Non è un caso se poi, nel secondo tempo, il terzo gol arriva sul binario tra Brozovic e Gagliardini, gli altri due centrocampisti a disposizione di Conte. Palla geniale, taglio dell'ex Atalanta, tre a uno e bottiglia in ghiaccio. Forse mancano ancora i gol degli attaccanti, ma importa poco.
NIENTE PSICODRAMMI - Dopo l'espulsione di Sanchez e il gol del 2-1 poteva esserci un enorme problema e probabilmente, in anni diversi, la combinazione delle due cose avrebbe portato a una sorta di crisi psicologica, con l'Inter arroccata dietro a difesa del risultato, con Handanovic come arma in più. Invece l'idea è stata quella di rimettere subito le distanze, comunque stringendo i denti contro una Samp che è cresciuta nella ripresa. Sarà difficile battere questa Inter, se la tenuta mentale è questa.
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